Barcellona, 22 dic. (askanews) – La trasformazione di Costa Crociere segna un cambio di paradigma nel turismo in navigazione: da operatore di viaggi tra porti a piattaforma esperienziale che integra mare e terra. Al Costa Global Summit di Barcellona, la compagnia ha presentato la “Sea & Land Wonder Platform”, una strategia che intercetta un turismo in cui il viaggio diventa “connessione, scoperta ed espressione personale”, come ha spiegato l’amministratore delegato Mario Zanetti.
Il cuore della svolta è il ripensamento radicale degli itinerari.
“Andando ad innovare nel cuore stesso della navigazione è un po’ cambiato tutto, come un domino – spiega Francesco Muglia, Chief Commercial Officer di Costa Crociere -.
E’ stato un grande lavoro complesso, durato un anno e mezzo due, e ora stiamo andando a regime con questo nuovo format che ci sta dando grandi soddisfazioni”
Costa ha ridisegnato operazioni di nave, efficienza di navigazione, intrattenimento e flussi a bordo. La navigazione stessa diventa esperienza, con soste in “destinazioni sul mare” e un’offerta più mirata delle esperienze a terra.
La strategia intercetta un mercato in evoluzione. “In questo momento la tendenza è verso una società più esperienziale e più del vivere piuttosto che del possedere – afferma Mario Zanetti, amministratore delegato di Costa Crociere -. Io credo che nei prossimi 5-10 anni questa tendenza andrà sempre più rafforzandosi perché ci siamo costruiti questo percorso di di dare importanza ai momenti che viviamo e credo che difficilmente torneremo indietro”.
Il nodo culturale, oltre che commerciale, è superare l’immagine della crociera come di un prodotto “datato” e avvicinare i più giovani, che chiedono esperienze rapide e personalizzate.
“Il pubblico più difficile – osserva Muglia – è quello giovane, ma anche perché la crociera storicamente veniva da un retaggio di essere considerata un prodotto per pensionati, cosa che non è più così. Noi adesso abbiamo già un pubblico che è molto giovane, comunque abbiamo un’età media che oscilla tra i 42 e i 44 anni. Aver spostato già il pubblico negli ultimi 5 anni è stato un grande lavoro. Ora continuare a spostarlo e prendere la GenZ, per esempio, i veri nuovi giovani, perché i millennials già sono middle, è una sfida ancora più complicata”.
Per questo Costa ha differenziato l’offerta: dalle mini-crociere brevi ai viaggi più lunghi, fino a proposte speciali legate a eventi naturali e itinerari iconici. A sostenere la svolta, oltre 200 milioni di euro investiti dal 2021 per il rinnovamento della flotta, mentre anche la gastronomia evolve con il rilancio del ristorante Archipelago, che proporrà da marzo un concept inedito dove tre chef stellati – Àngel Leòn, Bruno Barbieri e Hélène Darroze – creano per la prima volta al mondo un unico menu ispirato agli itinerari.
In un mercato europeo dove la penetrazione della crociera resta bassa, Costa scommette sull’esperienza come leva competitiva: non più solo spostamento, ma valore culturale ed economico del tempo vissuto a bordo e a terra.