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Un sistema di appalti in crisi
La relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), presentata dal presidente Giuseppe Busìa, mette in luce una situazione allarmante riguardo agli appalti pubblici in Italia. Secondo il rapporto, l’affidamento diretto degli appalti è diventato la norma, con una percentuale che sfiora il 98% nel 2024.
Questo fenomeno non solo mina la trasparenza delle istituzioni, ma alimenta anche conflitti d’interesse e pratiche opportunistiche che possono sfociare in infiltrazioni mafiose.
Busìa ha sottolineato che, nonostante gli sforzi per accelerare l’implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la spesa in alcuni settori è ancora sotto il 30% delle risorse disponibili. La previsione di una contrazione nell’avvio di nuove procedure è preoccupante, con un calo significativo nel mercato dei contratti pubblici, in particolare nei lavori, che ha registrato un -38,9% rispetto all’anno precedente.
Corruzione e sicurezza sul lavoro
La relazione non si limita a evidenziare le problematiche legate agli appalti, ma affronta anche il tema della corruzione, descritta come un reato in continua evoluzione, capace di superare i confini nazionali e sfruttare le nuove tecnologie, come le criptovalute. Questo scenario è ulteriormente complicato dalla crescita di giganti economici che, con il loro potere, influenzano le opinioni pubbliche e le dinamiche di mercato.
Inoltre, i dati relativi alla sicurezza sul lavoro sono allarmanti: nel 2024 si sono registrate 1.448 violazioni delle norme, con un incremento del 43% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato attribuito a politiche di deregulation che hanno reso più rischiosi i subappalti a cascata, contribuendo così a un incremento degli incidenti sul lavoro.
Le reazioni politiche
Le dichiarazioni di Busìa hanno suscitato reazioni forti da parte della politica. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha definito la situazione “non più tollerabile”, evidenziando come l’affidamento diretto sia diventato la regola. Cecilia Guerra del Partito Democratico ha parlato di “numeri spaventosi” riguardo alle violazioni delle norme di sicurezza, mentre Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha sottolineato l’importanza di affrontare le verità scomode riguardanti l’uso delle risorse pubbliche.
In un contesto così critico, è fondamentale che le istituzioni adottino misure efficaci per garantire la trasparenza e la sicurezza negli appalti pubblici, per evitare che la corruzione e gli incidenti sul lavoro continuino a crescere.