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Morte del critico fotografico a Milano: figlio denunciato dai carabinieri

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A due settimane dalla morte del critico fotografico milanese, il figlio finisce nei guai con i carabinieri a causa di pesanti accuse.

La morte improvvisa del critico fotografico Maurizio Rebuzzini ha scosso il mondo della fotografia milanese e acceso i riflettori su circostanze ancora poco chiare. Trovato in fin di vita nel suo laboratorio di via Zuretti, Rebuzzini lascia un’eredità professionale importante ma anche numerosi interrogativi sulle cause del decesso. Tra indagini in corso, rilievi della polizia scientifica e autopsia, la vicenda si intreccia con le vicissitudini del figlio Filippo, protagonista di un episodio recente che ha portato a una denuncia.

Morte del critico fotografico Rebuzzini: indagini in corso tra autopsia e telecamere

L’autopsia e le registrazioni delle telecamere dell’edificio di via Zuretti a Milano potrebbero fornire elementi decisivi per chiarire le circostanze della morte del critico fotografico Maurizio Rebuzzini, 74 anni. Mercoledì sera, 17 settembre, il figlio Filippo lo aveva trovato in condizioni gravi sul pianerottolo del laboratorio al pianterreno e aveva subito chiamato i soccorsi. Nonostante l’intervento dell’ambulanza, Rebuzzini è deceduto poco dopo all’ospedale Fatebenefratelli.

Segni sul collo compatibili con uno strozzamento hanno spinto la polizia scientifica e la Squadra Mobile a effettuare rilievi nell’abitazione, dove non risultava mancare nulla e il cellulare del critico era al suo posto, escludendo l’ipotesi di rapina.

Critico fotografico morto a Milano: figlio denunciato dai carabinieri

Settimane dopo la tragedia, il figlio Filippo Rebuzzini, 44 anni, è stato denunciato dai carabinieri per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. L’episodio è avvenuto domenica mattina in piazzale Duca d’Aosta, vicino alla Stazione Centrale di Milano, mentre i militari lo assistevano nella ricerca del suo telefono smarrito. In evidente stato di alterazione psicofisica, Filippo avrebbe iniziato a filmare e insultare i carabinieri con un secondo telefono, determinando la denuncia.

L’inchiesta della Procura di Milano sulla morte del padre procede per omicidio volontario, mentre gli esiti degli esami tossicologici saranno fondamentali per chiarire le cause del decesso.