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Crollo della legge anticorruzione in Ucraina: Zelensky cambia rotta

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Dopo una settimana di proteste e pressioni dall'Unione Europea, Zelensky annulla la legge che minacciava l'indipendenza delle agenzie anticorruzione.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto un importante passo indietro riguardo a una legge controversa che avrebbe messo a rischio l’indipendenza delle agenzie anticorruzione. Questo cambiamento di rotta è avvenuto dopo imponenti proteste popolari e crescenti avvertimenti dai vertici dell’Unione Europea, che hanno sottolineato come tale legge potesse compromettere le aspirazioni di adesione dell’Ucraina all’UE.

Migliaia di manifestanti si sono riuniti a Kiev e in altre città, esprimendo il loro dissenso con slogan come «vergogna!» e «il popolo è il potere». Cosa ha spinto il presidente a rivedere la sua posizione?<\/p>

Il nuovo disegno di legge e la reazione dell’opinione pubblica

Dopo aver assistito a un’ondata di proteste, Zelensky ha firmato un nuovo disegno di legge che garantisce l’assenza di interferenze esterne nelle agenzie anticorruzione del Paese. Con un voto schiacciante di 331 favorevoli e nessun contrario, la legge è stata approvata. In un messaggio su Telegram, il presidente ha affermato: «L’Ucraina è una democrazia. Non ci sono dubbi». Ma cosa significa questo per il futuro del Paese?<\/p>

Il nuovo provvedimento annulla gli emendamenti precedenti che avrebbero dato al procuratore generale, nominato dal presidente, la possibilità di influenzare le indagini delle agenzie anticorruzione, come la NABU e la SAPO. Queste agenzie avevano già denunciato casi di corruzione che coinvolgevano numerosi parlamentari, con 71 persone accusate, 31 delle quali ancora attive in parlamento. È interessante notare che, mentre Zelensky firmava il disegno di legge, le indagini della NABU e della SAPO si concentravano su alcuni dei suoi alleati più stretti. La reazione dell’opinione pubblica è stata di giubilo, con manifestanti che applaudivano e ringraziavano per aver impedito un passo verso l’autocrazia. Il rappresentante dell’opposizione Yaroslav Yurchyshyn ha dichiarato che le autorità erano «a un passo dall’abisso» e che la pressione popolare ha avuto un ruolo decisive nel cambiamento di rotta.

Le implicazioni politiche e le reazioni internazionali

Questo nuovo disegno di legge rappresenta un tentativo di Zelensky di disinnescare una crisi politica che minacciava la sua credibilità. Tuttavia, le motivazioni dietro questa decisione sono state oggetto di dibattito. Alcuni politici, come Julia Tymoshenko, hanno difeso la legge originale, sostenendo che non si trattava di un attacco all’indipendenza delle agenzie anticorruzione, ma piuttosto di una reazione contro pressioni esterne. Ma a chi giova realmente questa situazione?<\/p>

In un discorso del 23 luglio, Zelensky ha affermato che il suo intento non era smantellare l’apparato anticorruzione, ma liberarlo dall’influenza russa. Tuttavia, non sono state fornite prove concrete delle presunte interferenze di Mosca. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha definito la revoca della legge come «un passo positivo» e ha esortato l’Ucraina a continuare nel suo percorso di riforme. Anche Kaja Kallas, Alto rappresentante per la politica estera, ha elogiato la determinazione dell’Ucraina nel mantenere i valori democratici europei. Ma la comunità internazionale è pronta a sostenere effettivamente l’Ucraina in questo percorso tumultuoso?

Il contesto storico delle agenzie anticorruzione

Le agenzie NABU e SAPO sono state istituite nel 2015, a seguito della Rivoluzione di Maidan, per promuovere riforme filoeuropee. La loro importanza è aumentata drasticamente dopo l’inizio della guerra con la Russia nel 2022, quando la gestione di ingenti fondi e armi provenienti dall’Occidente è diventata cruciale. Non sorprende che Zelensky, come i suoi predecessori, abbia cercato di avere il controllo su queste istituzioni, nonostante ciò contrasti con i principi democratici proclamati dalla classe politica ucraina. Come si evolverà questa situazione in un contesto così complesso?<\/p>

Il passo indietro di Zelensky sembra dunque più il risultato di pressioni interne ed esterne che di un vero e proprio impegno per i valori democratici. Gli eventi recenti dimostrano chiaramente come la strada verso la trasparenza e l’indipendenza delle istituzioni in Ucraina sia ancora irta di ostacoli. Sarà fondamentale seguire attentamente i prossimi sviluppi per capire se questo cambiamento segnerà davvero un nuovo inizio per la democrazia ucraina.