Cucchi, su confessione Tedesco "patto inconfessabile col pm"

L'avvocato di Roberto Mandolini afferma che la confessione del pestaggio di Stefano Cucchi è stata resa a seguito di un "patto inconfessabile".

L’avvocato Giosuè Bruno Naso, che difende il maresciallo Roberto Mandolini nel processo bis sulla morte di Stefano Cucchi, scrive una lettera aperta al difensore di Francesco Tedesco, che ha confessato il pestaggio del 30enne romano, affermando: “Hai fatto un inconfessabile patto con il pm”.

L’accusa del legale del maresciallo Mandolini

Grave e duro attacco di Giosuè Bruno Naso, il 71enne penalista romano (legale anche di Massimo Carminati) che difende il maresciallo Roberto Mandolini, imputato di falso e calunnia nel processo bis sulla morte di Stefano Cucchi. Dopo la confessione di Francesco Tedesco, l’avvocato in una lettera aperta non esista a sostenere che esisterebbero “inconfessabili accordi” tra l’avvocato difensore di Tedesco, Francesco Petrelli, e il pm che coordina l’indagine.

Tedesco è coimputato con i carabinieri Raffaele D’Alessandro e Alessio di Bernardo di omicidio preterintenzionale, ma nel corso dell’ultima udienza è emerso che il militare ha accusato i colleghi del pestaggio di Stefano Cucchi.

L’avvocato Giosuè Bruno Naso afferma che questa confessione sarebbe stata resa con “la promessa derubricazione della imputazione elevata nei confronti del cliente in quella di favoreggiamento, reato allo stato già prescritto” e questo “anche a costo di aggravare la posizione di tutti gli altri imputati”, si legge nella lettera.

Nel rivolgersi direttamente al collega Francesco Petrelli, il difensore di Mandolini scrive: “Stiamo celebrando il dibattimento e in un processo di tale delicatezza, in un processo condizionato come pochi altri da fattori stravaganti ed extraprocessuali e tu che fai? Accompagni il tuo assistito nell’ufficio del pm perchè questi conduca un’indagine parallela e riservata rispetto a quella in corso con innegabili, inevitabili se non addirittura perseguiti effetti di condizionamento su quello che sarà il di lui contributo dibattimentale?”.

A parti invertite, conclude Giosuè Bruno Naso, “non riesco a trovare nulla, ma proprio nulla, che io avrei fatto così come hai fatto te”, non mancando di sottolineare di sentirsi “offeso e tradito nel rapporto di colleganza e di amicizia”.