Dopo la tragedia di Corinaldo è esplosa la curiosità sullo spray al peperoncino, un’arma da difesa che se usata in maniera impropria può causare anche seri problemi.
In Italia l’uso della bomboletta irritante è regolato dal decreto ministeriale numero 103 del 12 maggio 2011. La legge prevede per esempio che solo persone di un’età superiore ai 16 anni possa utilizzare lo spray.
Spray al peperoncino è un’arma
Il decreto stabilisce inoltre che tipo di sostanza può essere usata per questo tipo di arma da difesa personale. La miscela deve essere a base esclusivamente di Oleoresin Capsicum, derivato dal peperoncino di Cayenna.
La bomboletta deve inoltre contenere una miscela non superiore a 20 ml, con percentuale di oleoresin capsicum disciolto non superiore al 10 per cento, con una concentrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi totali pari al 2,5 per cento. La miscela erogata dal prodotto non deve contenere inoltre sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici.
E’ stimato che in Italia si vendano tra le 50-60mila confezioni di spray al peperoncino, acquistabili in ferramenta, in farmacia, nelle tabaccherie, al supermercato e ovviamente nelle armerie e sul web.
Anche se questo strumento di difesa non è considerato letale (nonostante in alcuni Paesi è equiparato ad un’arma di tortura), lo spray non è un gioco. Gli effetti infatti vanno dalla classica irritazione della pelle e degli occhi all’insufficienza respiratoria.
Se la sostanza viene inalata, soprattutto in luoghi chiusi o a distanza molto ravvicinata, può causare una sensazione di gonfiore alla gola, tosse ed iperproduzione di muco a livello nasale, oltre che lacrimazione abbondante.
In casi particolari potrebbe provocare anche delle infiammazioni, soprattutto nei soggetti più sensibili. Ecco perché in tanti insistono sul fatto che le persone che vorrebbero usare lo dello spray al peperoncino dovrebbero essere istruite in modo preciso sulle modalità d’impiego.
