Caldo da record a giugno: temperature mai viste dal 1850

Alcuni dati degli osservatori sul clima dimostrano che le temperature di giugno 2019 hanno superato la media stagionale di oltre due gradi.

Il mese appena trascorso ha fatto un baffo all’estate del 2003.

Infatti, le temperature registrate in tutta l’Europa hanno superato di due gradi le medie stagionali. Una grande ondata di calore proveniente dall’Africa ha colpito Francia, Spagna, Italia e Germania: in questi paesi si sono registrati picchi fino a 10 gradi oltre la media.

Giugno bollente

Il mese di giugno 2019 è stato il più caldo mai registrato dal 1850. A sostenerlo sono alcuni dati raccolti durante le giornate roventi in tuta l’Europa.

Le temperature hanno superato le medie del periodo registrate negli ultimi 30 anni. Infatti, la media europea è di due gradi superiore alla stagione, mentre nei suddetti stati si parla di 6-10 gradi in più del normale. Jean-Noel Thépaut, a capo del servizio per il cambiamento climatico commenta: “I nostri dati dimostrano che le temperature nel sud-ovest dell’Europa durante l’ultima settimana di giugno sono state insolitamente alte.

Sebbene sia stato un’eccezione, è probabile che in futuro vedremo sempre più spesso questo genere di eventi a causa del cambiamento climatico“.

I dati sul clima

Il servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (C3S) ha registrato una serie di dati per il programma europeo di osservazione satellitare della Terra. Infatti, in collaborazione con la Commissione europea e l’Agenzia spaziale europea hanno verificato che picchi simili di temperature oltre la media si sono verificati anche nel 1901, nel 1917 e nel 1999.

Tuttavia, in quegli anni si trattava soltanto di un grado sopra la media. Giugno scorso, infatti, rappresenta un caso eccezionale con un aumento di 1,5 gradi rispetto alle medie stagionali. Confrontato inoltre con gli archivi storici si può parlare anche di tre gradi sopra le medie registrate tra il 1850 e il 1900. Tuttavia c’è un dato confortante: le temperature tra il 25 e il 29 giugno erano inferiori rispetto a quelle registrate nel 2018: tutto ciò grazie alla massa di aria calda proveniente dal Sahara.

Pericolo scioglimento dei ghiacciai

I ghiacciai dell’Antartide si stanno sciogliendo rapidamente e in modo inesorabile: in soli tre anni hanno perso un’area pari alla superficie del Messico. La climatologa Claire Parkinson della Nasa ha verificato i dati e li ha pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze. Il suo commento: “I ghiacci marini antartici sono aumentati leggermente nel 2018, ma questo è il valore più basso registrato dal 1979.

Anche se in questa epoca dell’anno sono in crescita, i livelli registrati a maggio e giugno di quest’anno segnano un record negativo, superando quelli del 2017″. Infine, Mark Serreze, direttore del centro nazionale dati su neve e ghiaccio, dichiara: “Non si sa se questo sia una deviazione naturale che andrà avanti per lungo tempo. L’Antartide finora non aveva mostrato i segni del riscaldamento globale nella stessa misura dell’Artico”.