Sgombero Primavalle, chi è il bimbo con i libri: le parole della mamma

Con lo sgombero di Primavalle ha perso la sua gattina, ma ha portato con sé i suoi libri. Si chiama Rayane e ha 11 anni

Dopo circa dodici ore di proteste, manifestazioni e barricate, sgomberato un ex istituto agrario occupato in via Cardinal Capranica, a Roma.

Sgombero Primavalle: in quel quartiere dal 2003 vivevano almeno 300 persone. Tra le centinaia di persone anche un’ottantina di minorenni che andavano a scuola in quella zona. E tra loro, un bambino di 11 anni che, sebbene nello sgombero abbia perso la sua gattina, ha custodito tra le sue braccia alcuni libri. La foto che lo ritrae circondato dalla polizia, piccolo e gracile con quei grandi libri tra le braccia, ha fatto scalpore, aizzando ancor più critiche e polemiche.

Il fabbricato era il primo nella lista delle strutture italiane occupate e da liberare prontamente, su decisione del ministro dell’Interno. Associazioni e movimenti avevano convocato un presidio all’alba, ma la questura ha anticipato le operazioni. A Primavalle, infatti, già nella notte erano arrivati centinaia di agenti, con idranti, un elicottero e decine di camionette, così informa Il Post. Ai giornalisti divieto d’accesso all’area interessata allo sgombero. Stessa imposizione per tutti i volontari che avrebbero voluto aiutare le persone coinvolte nello sgombero.

In molti hanno cercato di opporsi a quanto stava accadendo, organizzando blocchi, cordoni in strada e un corteo non autorizzato per le vie del quartiere. Verso le dieci del mattino, inoltre, qualcuno avrebbe incendiato una delle barricate create per rallentare lo sgombero.

Sgombero Primavalle, il bambino con i libri

Per lui è già scattata una gara di solidarietà. A ricordarlo è Roberto Saviano, che sul suo profilo Facebook scrive: “Lui è uno dei bambini sfollati a #Primavalle.

Come si fa sempre quando si deve abbandonare una casa all’improvviso e in tutta fretta, ha pensato a mettere in salvo le cose più care, più preziose. Non giochi, non vestiti, ma libri. Sotto la pila di libri c’è una busta bianca, forse la pagella, un documento importante che non si deve rovinare”, è la sua considerazione. Poi la critica al nostro governo: “Questo bimbo si sta preoccupando del suo futuro molto più delle istituzioni che dovrebbero farlo per lui e nonostante la spietatezza di chi usa un evento drammatico per fare propaganda”.

La Repubblica ha incontrato il bambino e la sua mamma, coinvolti nello sgombero. La foto di Rayane, il nome del bambino di 11 anni, è diventata il simbolo dello sgombero cominciato nella notte tra il 15 e il 16 luglio a Roma. “Sembrava una guerra contro famiglie e bambini. Neanche contro i mafiosi ho visto così tanta polizia”, commenta mamma Fatima. Infatti, 340 persone (199 delle quali erano presenti al momento dello sgombero) sono state allontanate dal fabbricato, come indicato dalla lista degli sgomberi del Viminale.

All’interno vivevano insieme italiani, marocchini, rumeni, etiopi, algerini e tunisini.

In quello sgombero Rayane ha perso tutto, compresa la sua gattina. Si tratterebbe di una cucciola randagia che girava tra le barricate e l’ex scuola. La struttura, per Rayane e la sua famiglia, era una vera e propria casa. “Non l’abbiamo più trovata”, è il dolce commento. Si sarà spaventata Ma non ha potuto dimenticare i libri su cui studia e quelli di suo padre, che ha un banchetto di antichità a Porta Portese.

Così informa Open.it.

La Reppublica comunica che la Rayane e i suoi genitori sono stati trasferiti in una casa famiglia nella zona di Tor Vergata, periferia sud-est di Roma. Il nuovo quartiere, tuttavia, si trova a circa 40 chilometri da Primavalle e dalla scuola. Rayane ha finito la prima media. “Lo iscriveremo in un’altra scuola”, dice la madre. Ora si dovranno accontentare di una stanza senza cucina. La casa famiglia mette a disposizione una mensa.