Treviso, picchiata per aver suonato il clacson: "Sporca negretta"

Calci e pugni, questa la punizione che la giovane Susy ha dovuto subire dopo aver suonato il clacson mentre si trovava al lavoro.

Ennesima orrenda storia di violenza e razzismo.

Questa volta il teatro della vicenda è Vazzola, un piccolo comune nella provincia di Treviso. La vittima ha subito pesanti insulti legati al colore della pelle ed è stata inoltre presa a calci e pugni dopo aver suonato il clacson della propria vettura. A rendere ancora più sconvolgente il tutto è l’indifferenza totale dei passanti.

A denunciare la violenza è stato Luca Vazzoler, il titolare del distributore di benzina nel quale la giovane Susy, la vittima dell’aggressione, lavora come benzinaia.

Infatti, Vazzoler con un post sulla propria pagina Facebook ha così scritto:

“Entrando con la macchina quasi si scontrava con un furgone bianco che correva dentro il piazzale per andare al bar lì attaccato (bar che, ci tengo a precisare, non c’entra nulla con Energyca). Lei suona il clacson, gli fa notare che è pericoloso guidare così in un piazzale dove passano clienti e ne nasce una discussione, che culmina con questo omone grande e grosso che le tira dapprima un ceffone facendole perdere gli orecchini e sanguinare l’orecchio, per concludere con un calcio all’altezza del ginocchio del quale porta ancora ovviamente l’ematoma. Il tutto condito da insulti tipo “put..na”, “sporca neg..a puzzi“. Poi è andato al bar”.

Le condizioni della donna dopo l’aggressione

Sconvolgente è l’indifferenza della gente davanti a quanto stava accadendo in quegli attimi.

Susy è stata infatti aggredita in pieno giorno, circa alle ore 15:00, in una via molto trafficata (via Cesare Battisti). Subito dopo il pestaggio, la vittima ha chiamato i Carabinieri ed il marito. Inevitabilmente, la donna è stata trasportata al Pronto Soccorso di Conegliano dove ha sporto denuncia.

Zoppica ancora un po’ ma è una ragazza forte, continua a lavorare”, ha fatto sapere il suo datore di lavoro, che chiude lanciando un appello: “Vista l’ora e la zona sono certo che qualcun altro può aver assistito all’accaduto.

L’aggressore è già stato identificato ma le testimonianze sono importanti. Se qualcuno può, parli: potete chiamarci in ufficio al 0438/23020, contattarmi in privato o ancora meglio contattare i Carabinieri della caserma di Codognè”.

La testimonianza della vittima

Da pelle d’oca anche le parole utilizzate dalla giovane ragazza per descrivere quanto successole: “Ero da sola, lui mi picchiava e insultava e nessuno ha fatto niente. È questo che mi fa più male”, ha detto Susy.

“Non mi era mai successo nulla di simile. Sono in Italia da quasi 20 anni, lavoro al distributore da cinque anni e mi sono sempre trovata bene con tutti. Non mi spiego il perché di tanta violenza per un pretesto così banale”, ha poi concluso la donna.