Rogoredo, nel boschetto della droga – famigerata zona di spaccio della periferia milanese, una ragazza tossicodipendente sarebbe stata picchiata.
La giovane, incinta, è stata immediatamente trasportata in una clinica di disintossicazione, non prima di esser stata visitata e sottoposta a cure mediche: il feto che porta in grembo sta bene. Ancora poco chiara la dinamica dell’aggressione.
Diciassettenne incinta pestata
Zona della periferia sud-est di Milano, Rogoredo. Dal boschetto della droga arriva l’ennesima tragica storia, che questa volta vede protagonista Maria (nome inventato), una ragazza di 17 anni, tossicodipendente e incinta.
La giovane è stata ritrovata dai carabinieri in un grave stato psico-fisico, nascosta tra i cespugli di quella che rappresenta una delle più grandi piazze di spaccio dell’intera regione Lombarda, se non italiana. I fatti risalgono al 20 agosto scorso, e sono i quotidiani “Il Giorno” e “Il Corriere della Sera” a riportare la drammatica vicenda: la 17enne, in circostanze ancora poco chiare, sarebbe stata picchiata da un uomo che – ipotizzano i carabinieri, sapeva era da poco incinta.
Quella di Maria è una grave dipendenza da eroina: la giovane, visitata poi dai medici in ospedale, è stata ricoverata nel reparto di Psichiatria di una struttura medica milanese. Il bambino, nonostante l’aggressione, sta bene: toccherà alla ragazza stabilire, una volta riabilitata, se portare avanti – o meno, la gravidanza.
L’intervento dei carabinieri
Quello di Maria è il profilo di una ragazza difficile, con un problema grave sulle spalle di tossicodipendenza, vecchi guai con la legge e un recente passato all’interno di una comunità di recupero di Torino, da cui la giovane è fuggita.
Questo è quanto emerso dalle prime indagini condotte dai carabinieri. L’area del boschetto di Rogoredo è costantemente monitorata dalle forze dell’ordine che, nonostante i numerosi blitz e l’aiuto di associazioni e varie istituzioni, continua a richiamare tossici da tutto il Nord Italia. All’interno tante e troppe drammatiche storie come quella di Maria, vittima di pusher senza scrupoli che vendono all’interno sostanze di bassa qualità e a basso prezzo, attirando così sempre più giovani.