Insulti omofobi contro un'infermiera in un ospedale di Lecco

Un'infermiera di 34 anni è stata vittima di atteggiamenti e insulti omofobi nella struttura ospedaliera Alessandro Manzoni di Lecco.

Un’infermiera dell’ospedale Manzoni di Lecco è stata vittima di una serie di insulti omofobi.

Fuori da qua lesbica!”, questa la scritta ritrovata da Sabrina Di Biase, infermiera di 34 anni, sul proprio armadietto. La donna ha riferito l’episodio al sindacato Uil e ha denunciato l’accaduto al presidio degli agenti di polizia all’interno della stessa struttura ospedaliera.

Insulti omofobi sempre più frequenti

La scritta a pennarello blu sullo sfondo bianco nella piccola porta dell’armadietto è stata solo l’ultimo di una serie di episodi omofobi e sessisti all’interno della struttura ospedaliera.

Sabrina infatti aveva intrapreso, da circa un anno, una relazione con una donna e aveva deciso di viverla alla luce del sole. Relazione che i colleghi hanno sempre giudicato sbagliata, tanto da portare a una serie di atteggiamenti ostili suoi nei confronti. Battute sarcastiche che col tempo si sono trasformate in vere e proprie offese e insulti, fino alla scritta, la goccia che ha fatto traboccare la pazienza di Sabrina.

Del caso si è interessato anche Massimo Coppia, segretario sanità pubblica del sindacato Uil Fpl del Lario, che si è schierato con l’infermiera e l’ha incoraggiata a effettuare una denuncia contro ignoti. La gravità degli insulti è accentuata dal fatto che siano avvenuti all’interno dell’ambiente lavorativo, che dovrebbe invece tutelare i propri dipendenti.

L’ospedale Manzoni di Lecco non sarebbe però l’unico ambiente interessato da atteggiamenti omofobi. Sono tanti infatti gli episodi quotidiani di omofobia in diverse parti e realtà d’Italia.

Un ragazzo di 26 anni è stato preso a calci e pugni nel centro storico di Firenze, solo qualche giorno prima dell’episodio che ha coinvolto l’infermiera. La sua colpa? Essere omosessuale e non fare niente per nasconderlo.