Professoressa licenziata a Roma: "È perchè sono transessuale"

Assunta e licenziata nel giro di due settimane: Giovanna Cristina Vivinetto, 25 anni, si sfoga su Facebook.

Giovanna Cristina Vivinetto, 25 anni, poetessa vincitrice del “Premio Viareggio” era stata assunta all’inizio del mese di Ottobre 2019 come docente di letteratura al triennio linguistico presso un Istituto paritario di Roma.

Dopo solo due settimane di servizio ha ricevuto la lettera di licenziamento.

Tramite un post su Facebook, Giovanna, ha voluto raccontare la sua versione dei fatti e sfogarsi per il trattamento ricevuto. “Il fatto è questo” scrive la ragazza “dopo appena due settimane di servizio, la scuola paritaria che mi ha assunta mi ha licenziata in tronco, con motivazioni confuse, nebulose e, in sostanza, poco credibili. L’antefatto: prima di essere assunta, c’era stato un serrato confronto tra la preside (che non mi voleva e che mi ha licenziata) e la proprietaria della scuola (che invece puntava sulla mia assunzione e fino a ieri è stata indecisa se tenermi ancora)”.

La 25enne elenca i motivi che hanno spinto la preside a licenziarla. Tra di essi ci sono l’essere indietro col programma, metodi di spiegazioni troppo veloci, confusi e insicuri, poco rispetto da parte dei ragazzi e il suo animo da artista, ritenuto poco adatto all’insegnamento. Giovanna spiega, inoltre, come abbia chiesto tre giorni di malattia per una forte tonsillite batterica con febbre a 39. Durante questi giorni di assenza, scrive “i ragazzi e i genitori ‘hanno trovato il coraggio’ e sono andati a lamentarsi”.

Professoressa licenziata a Roma

Ma i rapporti con gli alunni erano ottimi, almeno secondo Giovanna: “I ragazzi in classe mi hanno sempre riferito tutt’altro” scrive ancora “giudizi entusiastici del tipo: “Prof., che bello rivederla oggi! È proprio un piacere” o “È la nostra docente preferita perché riesce a spiegare bene risultando molto simpatica”, oppure, a fine lezione, “Che belle le sue spiegazioni!”. Ma quando ho fatto presenti queste impressioni, mi è stato detto: “Giovanna, i ragazzi sono infami, ti dicono una cosa e poi a noi vengono a dirne un’altra: non devi mai credergli”.

Tuttavia, Giovanna un’idea sulle cause che hanno spinto la scuola a licenziarla ce l’ha. La ragazza conclude il messaggio scrivendo che le motivazioni di questo gesto, secondo lei, siano da cercare altrove, “ma non voglio indagare questo altrove. Probabilmente a loro è pesata la mia assenza per malattia. Probabilmente c’entra il fatto che io sia una donna transessuale, e questo sarebbe già molto più triste e ingiusto. E non voglio pensarci.