Rivolta al centro di permanenza e rimpatrio: appiccato un incendio

Nella serata di domenica scorsa alcuni migranti irregolari del centro di permanenza e rimpatri di Torino hanno appiccato un incendio.

Una rivolta scoppiata ormai da qualche giorno: al centro di permanenza e rimpatri di Torino è in corso uno sciopero della fame contro le condizioni della struttura.

Nella serata di ieri, domenica 24 novembre, inoltre, alcuni migranti irregolari hanno appiccato un incendio. Sono state coinvolte 8 unità abitative della palazzina sita in corso Brunelleschi a Torino. Da quanto si apprende, inoltre, diverse squadre dei vigili del fuoco e tre unità del reparto mobile hanno cercato di gestire la situazione.

Torino, rivolta centro di permanenza

La rivolta dei migranti irregolari ospiti al centro di permanenza e rimpatri di Torino è arrivata al culmine nella serata di domenica.

Alcuni migranti, infatti, avrebbero appiccato un incendio e distrutto otto unità abitative in corso Brunelleschi. Le motivazioni delle proteste sono legate alle condizioni della struttura e sono rilanciate da alcuni siti anarchici. “L’inverno è arrivato anche nel Cpr – scrivono -, accompagnato dall’amara constatazione che anche quest’anno il riscaldamento è guasto. Le docce sono fredde, non ci sono materassi e in molti sono costretti a dormire per terra, il numero dei lavoranti che consegnano e distribuiscono i pasti è diminuito, per cui il vitto è ulteriormente peggiorato”.

Inoltre, in un comunicato della Prefettura vengono denunciati “la quasi mancanza di prodotti per l’igiene e l’assistenza sanitaria che non funziona”.

I sindacati di Polizia

Di fronte alle proteste è arrivata la risposta dei sindacati di Polizia: “Nonostante le nostre denunce ed appelli il tema della carenza di personale dell’Ufficio Immigrazione e della società che gestisce il Cpr non viene ancora affrontato – dice Pietro Di Lorenzo, il segretario provinciale del Siap -.

Alla base delle continue tensioni c’è la tipologia stessa degli ospiti, pregiudicati, per lo più per reati connessi al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nei cui confronti sono in atto le procedure per l’espulsione, ma la carenza di personale incide pesantemente“. Infine, conclude: “L’unica immediata misura presa è quella di aver incrementato il personale del Reparto Mobile, ormai presente in tutte le fasce orarie, ma non è certamente questa la soluzione”.

Episodi precedenti

Non è la prima volta che in corso Brunelleschi prendono il via delle rivolte. Lo scorso agosto, infatti, alcuni migranti aveva dato alle fiamme i materassi e avevano lanciato oggetti contro le forze dell’ordine. Altri, invece, avevano tentato la fuga arrampicandosi sulle recinzioni. In quell’occasione tre persone erano rimaste ferite.