Morto per il mancato ricovero: per i medici era "solo un'influenza"

"Solo un'influenza", avrebbero detto i medici al parrucchiere romano colpito da una broncopolmonite. A 47 anni è morto a causa del mancato ricovero

Stando al racconto dei parenti della vittima, il 47enne sarebbe potuto essere salvato.

Il parrucchiere romano, al contrario, è morto per il mancato ricovero. Per i medici era solo un’influenza.

Morto a 47 anni per il mancato ricovero

Una grave broncopolmonite non gli ha lasciato scampo. Un parrucchiere romano è morto a 47 anni. La moglie della vittima, allarmata per le sue condizioni di salute, ha chiamato un’ambulanza. I medici, tuttavia, pare abbiano sottovalutato la situazione. Per loro si trattava di una normale influenza: il ricovero sembrava inutile.

Nell’arco di poche ore, invece, l’uomo ha perso la vita.

Esclusa l’ipotesi Coronavirus, i medici hanno ritenuto si trattasse solo di una brutta febbre. Sarebbe bastata qualche ora di riposo per guarire. Agli occhi di chi avrebbe dovuto salvargli la vita, il suo stato di salute non era compromesso. La febbre alta, invece, era un campanello d’allarme. Immediatamente i genitori hanno sporto denuncia: è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Intanto si attendono gli esiti dell’autopsia, la quale verrà svolta nella giornata di martedì 29 gennaio 2020. Già disposto il sequestro della cartella clinica. Nelle prossime settimane, invece, potrebbero scattare le prime iscrizioni nel registro degli indagati.

La vicenda

Negli ultimi giorni le condizioni di salute del 47enne continuavano a peggiorare. La moglie preoccupata ha così contattato un’ambulanza, che in dieci minuti era sotto casa. Per i medici che hanno visitato il 47enne, l’uomo non stava così male da essere trasportato e ricoverato in ospedale. Per loro sarebbero bastati dei giorni di riposo e alcune medicine.

Tuttavia, le sue condizioni si aggravano e la moglie chiama il medico di base.

Arrivato a casa del paziente, il dottore sospetta una broncopolmonite e consiglia il ricovero. Due telefonate prima che arrivasse un’ambulanza, la quale ha trasportato a sirene spiegate il 47enne. L’uomo è stato visitato al policlinico Casilino. Entrato al pronto soccorso intorno alle 15.00, il quadro è apparso critico. Non dà segni di miglioramento e intorno alle 18 muore. Lascia moglie e tre figli. Anche i genitori sono disperati e chiedono sia fatta giustizia.

Il padre del 47enne, infatti, ha prontamente denunciato la vicenda ai carabinieri della stazione Cinecittà.