Morte Chiara Friggeri, è caccia al pusher

In attesa dell'autopsia di Chiara Friggeri, la Procura è alla caccia del pusher che avrebbe venduto e tagliato male la cocaina.

Continuano le indagini sul pusher che avrebbe venduto la cocaina morte di Chiara Friggeri, la 18enne di Monfumo deceduta il 12 giugno in seguito ad un arresto cardiacircolatorio.

Scartata l’ipotesi del fidanzato come sospetto, ora la Procura indaga sulla presunta sostanza che la ragazza avrebbe assunto.

Morte Chiara Friggeri, si cerca il pusher

Chiara Friggeri è morta per un arrresto cardiocircolatorio dovuto alla cocaina, ma ora le indagini si sono intensificate per rintracciare il pusher che avrebbe tagliato e venduto la sostanza stupefacente.

Venerdì 12 giugno la 18enne di Monfumo è morta dopo 5 giorni di agonia e la Procura inizialmente aveva ipotizzato che Ivan, il fidanzato 30enne della vittima avesse potuto tralasciare nelle sue dichiarazioni elementi importanti.

La versione dei fatti è stata confermata anche dai sanitari accorsi in seguito al malore subito dalla ragazza, chiamati dal fidanzato e dai familiari di Chiara.

Cocaina tagliata male?

Scartato l’indiziato numero uno, le dichiarazioni del fidanzato hanno accertato che Chiara avesse assunto cocaina, ma ancora non è chiaro se si trattasse effettivamente di quella sostanza oppure il pusher avrebbe commesso errori nel tagliarla.

Sempre secondo quanto descrive il fidanzato, una volta arrivati a Vicenza con il treno domenica 7 giugno, la ragazza avrebbe parlato con un gruppo di nordafricani, facendo presumere che potessero trattarsi dei pusher.

I carabinieri hanno già rintracciato alcuni sospetti, ma bisognerà aspettare l’autopsia della ragazza per capire se si tratta di una morte per overdose oppure se sia morta per qualcosa di strano nella composizione. In tala caso, la posizione del pusher si complicherebbe a livello giuridico.