Poliziotta sospesa per un tatuaggio: il ricorso alla sentenza

La giovane poliziotta sospesa dal suo incarico per un tatuaggio fatto per il 18esimo compleanno ha deciso di ricorrere in appello.

Arianna Virgolino, poliziotta 31enne di Casalpusterlengo è stata sospesa dal servizio per un tatuaggio che aveva già provveduto a rimuovere in diverse sedute con il laser dopo il suo 18esimo compleanno.

Il Tar inizialmente le dà ragione, ma nel 2019 il Consiglio di Stato ribalta la sentenza precendente, escludendola dalla polizia. Immediato il ricorso della 31enne.

Sospesa per un tatuaggio: la storia di Arianna

Arianna Virgolino ha fatto di tutto per entrare in polizia, ma a causa di un tatuaggio è stata sospesa dal suo incarico. Il regolamento delle Forze dell’Ordine vieta tatuaggi su parti del corpo non coperte dalla divisa, ma la situazione della 31enne è particolare.

La donna si era fatta tatuare un cuore sul polso come regalo del suo 18esimo compleanno, ma una volta venuta al corrente della regola vigente sui tatuaggi, ancor prima di entrare in polizia aveva effettuato diverse sedute per rimuovere con il laser il tatuaggio.

Al momento delle preselezioni però il tatuaggio ancora non era scomparso del tutto, complicando così la sua integrazione. Nonostante la bocciatura, Arianna non si è scoraggiata, facendo ricorso al Tar che le ha dato ragione.

Così entrò a far parte della Polstrada di Lodi.

La svolta

La svolta nella vicenda arrivò il 7 novembre 2019, quando il questore la premiò per avere disinnescato una rissa violenta a Casalpusterlengo tra latinoamericani.

Neanche il tempo di godersi il premio che dal Consiglio di Stato arrivò una nuova sentenza che questa volta certificava la sua esclusione definitiva dalla polizia. Ora Arianna ha deciso nuovamente di fare ricorso tramite gli avvocati, con l’obiettivo di tornare al più presto al suo lavoro.