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I brand delle cucine migliori marche propongono soluzioni accuratamente progettate sia per chi ama fondere cucina e soggiorno in un unico ambiente, che per chi preferisce mantenere la ritualità domestica all’interno di uno spazio separato. Non stupisce, dunque, che la domanda “Meglio cucina a vista o cucina chiusa?” sia diventata uno dei temi più ricorrenti nei commenti ai video delle celebrity che mostrano le proprie case.
La cucina a vista è ormai un tratto distintivo della cultura visiva contemporanea. Nelle case delle celebrity e dei creator domina quasi sempre un grande open space, dove la cucina non è più un luogo di servizio, ma una parte integrante della scenografia quotidiana. L’ambiente unico cattura più luce, valorizza le riprese e rende ogni gesto più spontaneo, trasformando anche la preparazione di un caffè in un momento da condividere con il pubblico.
Dal punto di vista funzionale, la cucina aperta favorisce convivialità e movimento: chi cucina resta al centro della conversazione, può seguire i bambini senza interrompere l’attività e ospitare amici senza isolarsi.
Tuttavia richiede una gestione più rigorosa dell’ordine, perché ogni superficie a vista diventa parte dell’arredamento. Odori e rumori si diffondono con maggiore facilità e la qualità degli elettrodomestici gioca un ruolo decisivo per mantenere un ambiente piacevole.
Cucina chiusa: il ritorno della privacy e del controllo
La cucina chiusa rappresenta un approccio più intimo e raccolto, e negli ultimi anni sta tornando al centro dell’attenzione. È lo spazio ideale per chi ama cucinare senza preoccuparsi dell’impatto visivo sul soggiorno o per chi desidera isolare rumori e vapori. Permette di sperimentare ricette elaborate, lasciare il lavello pieno senza ansia da estetica del soggiorno e mantenere una chiara distinzione tra momenti operativi e momenti di relax.
Se da un lato la cucina chiusa può risultare meno luminosa e ridurre la percezione di ampiezza, dall’altro offre una libertà unica nel gestire materiali, superfici e disposizione degli arredi.
È anche la soluzione preferita da chi ricerca un controllo maggiore sulle attività domestiche, soprattutto nelle abitazioni dove la cucina è ancora percepita come un luogo tecnico più che come una vetrina da mostrare.
Quando il design diventa flessibile
Di fronte a un dibattito così polarizzato, le aziende di fascia alta come Henge e Cesar stanno puntando tutto sulla flessibilità. Molti interior designer suggeriscono oggi soluzioni ibride, come pareti vetrate scorrevoli o pannelli a scomparsa, che permettono di modulare lo spazio in base alle esigenze del momento. Questa capacità di trasformazione risponde perfettamente alla realtà contemporanea, dove le case devono adattarsi rapidamente a funzioni diverse: preparare i pasti, lavorare da casa, ospitare amici o creare contenuti digitali.
Le cucine di design si aprono e si chiudono con un gesto, combinando estetica e tecnologia. Materiali avanzati che assorbono rumori e odori, ante rientranti, isole multifunzione e sistemi che nascondono completamente la zona operativa permettono di vivere la cucina in modo dinamico, senza rinunciare né alla spettacolarità dell’open space, né alla discrezione di una stanza separata.
La scelta finale: più che uno stile, una dichiarazione di identità
Non esiste una risposta definitiva alla domanda “Meglio cucina a vista o cucina chiusa?”, perché la cucina è uno degli spazi più personali della casa. Non bisogna seguire la tendenza del momento, ma capire quale delle due soluzioni rispecchia davvero il proprio stile di vita. C’è chi trova energia nella convivialità aperta e chi ritrova equilibrio nella privacy; chi vuole una cucina scenografica per condividere momenti online e chi preferisce un luogo raccolto in cui sperimentare senza distrazioni.
Il futuro del design sembra andare proprio in questa direzione: non imporre un modello unico, ma offrire la possibilità di cambiare, adattare e interpretare la cucina come un’estensione della propria identità. Ed è forse in questa libertà che si nasconde la parte più interessante della cucina italiana contemporanea: un ambiente che non smette mai di evolversi, mantenendo saldo il legame con le tradizioni, ma pronto ad accogliere nuove forme di vivere e raccontare la casa.