L’affaire truffa che ha colpito David Riondino ha avuto origine da un messaggio di testo. L’attore ha ricevuto una notifica da una piattaforma di pagamento che indicava l’acquisto di uno smartphone, un acquisto che non aveva effettuato. “Mi è stato detto di contattare un determinato numero per interrompere la transazione, l’ho fatto e mi hanno informato che ero sotto attacco”, ha dichiarato Riondino durante un’intervista a “Pomeriggio Cinque”.
Gli sono stati rubati 11,428 euro attraverso 23 trasferimenti di 495 euro ciascuno, oltre a delle commissioni. L’inganno è stato orchestrato da un presunto bancario. “Mi hanno rassicurato dicendo che avevano bloccato un tentativo di pagamento non autorizzato – ha detto Riondino, facendo riferimento all’acquisto dello smartphone – mi hanno poi spiegato che, nonostante avessero bloccato tale pagamento da oltre mille euro, avrei dovuto effettuare un bonifico di 495 euro per ogni transazione che avrebbero cancellato. Mi hanno anche indicato che nell’ordine di bonifico avrei dovuto includere la frase ‘transazione annullata’”.
Durante la sua esposizione, l’artista ha enfatizzato la capacità di chi l’ha imbrogliato al telefono: “Finivo per comporre io il numero telefonico – ha affermato -. In quel momento ci sono caduto. Mi sembrava un individuo molto affidabile e rassicurante, e credevo stesse agendo nel mio interesse. Mi ha definito gli altri come dei truffatori, forse ne era anche divertito. Mi ha fornito il suo nome e cognome, mi sono sentito sicuro. Poi, in rapida sequenza, mi ha portato a inserire i codici per eseguire 23 trasferimenti di 495 euro ciascuno, più una commissione di 1,61 euro (si trattava di bonifici immediati, ndr); pensavo di bloccare l’hacker, ma solo successivamente ho realizzato che avevo versato denaro su tre diversi conti intestati a tre differenti donne”, ha concluso Riondino, che ha presentato una denuncia ai carabinieri di viale Eritrea a Roma il primo agosto.