Nel cuore della lunga e complessa guerra commerciale tra Stati Uniti e i suoi principali partner internazionali, arriva una mossa inaspettata. Donald Trump ha annunciato una sospensione temporanea dei dazi, mettendo in pausa una delle misure più controverse adottate dalla sua amministrazione. Questo colpo di scena potrebbe segnare un punto di svolta nelle trattative globali, ma le implicazioni di questa decisione sono ancora tutte da esplorare.
Ecco i dettagli di questa sorprendente pausa e quale Paese è stato tagliato fuori.
La guerra dei dazi tra USA e Cina
Nelle ultime settimane, la tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina è aumentata significativamente. Il 2 aprile, il presidente Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi variabili, tra il 10% e il 50%, su 180 paesi, inclusa la Cina, che ha visto l’applicazione di dazi aggiuntivi del 34%. In risposta, il 5 aprile, la Cina ha imposto dazi del 15% su prodotti statunitensi come grano, mais, cotone e pollo, con effetto dal 10 aprile.
La mossa inaspettata è arrivata ieri, quando Trump ha deciso di aumentare i dazi sulla Cina al 104%, provocando una reazione immediata di Pechino, che ha aumentato i dazi sui prodotti americani all’84%.
“Considerata la mancanza di rispetto che la Cina ha mostrato nei confronti dei mercati mondiali, con la presente aumento la tariffa imposta alla Cina dagli Stati Uniti d’America al 125%, con effetto immediato“, ha scritto Trump sul social Truth.
Dazi congelati per 90 giorni, ma un Paese escluso dalla tregua di Trump
Svolta improvvisa nella guerra commerciale tra Stati Uniti e le altre potenze mondiali: Donald Trump ha deciso di sospendere per 90 giorni l’applicazione dei dazi reciproci, che erano entrati in vigore solo pochi giorni fa. Questa misura di sospensione coinvolgerà tutti i Paesi, ma non la Cina, che rimarrà sotto l’effetto delle tariffe più elevate. La decisione arriva dopo settimane di crescente tensione e potrebbe segnare un momento cruciale nelle negoziazioni internazionali.
“Al contrario, e sulla base del fatto che oltre 75 Paesi hanno convocato rappresentanti degli Stati Uniti, inclusi i Dipartimenti del Commercio, del Tesoro e dell’USTR, per negoziare una soluzione alle questioni in discussione relative a Commercio, Barriere Commerciali, Tariffe, Manipolazione Valutaria e Tariffe Non Monetarie, e che questi Paesi, su mio forte suggerimento, non hanno esercitato ritorsioni in alcun modo o forma contro gli Stati Uniti, ho autorizzato una PAUSA di 90 giorni e una Tariffa Reciproca sostanzialmente ridotta del 10% durante questo periodo, anch’essa con effetto immediato”.