Il delitto di Garlasco continua a suscitare interesse e dibattito a distanza di anni. Una nuova perizia condotta dai Ris ha portato a risultati importanti che potrebbero fare luce su alcuni aspetti ancora poco chiari della vicenda. Gli esperti hanno analizzato minuziosamente le prove, con l’obiettivo di chiarire la presenza di un secondo killer sulla scena.
Delitto di Garlasco, la perizia dei Ris esclude secondo killer: cosa è emerso
Secondo quanto riportato nella consulenza depositata dal tenente colonnello Andrea Berti alla Procura di Pavia, l’omicidio di Chiara Poggi non risulta essere stato commesso da più persone. La relazione, basata sull’analisi delle macchie di sangue tramite la tecnica della Bloodstain Pattern Analysis (BPA), è il frutto di un’attenta ricostruzione della scena del delitto, eseguita dai carabinieri del Ris di Cagliari all’interno della villetta di Garlasco.
Durante le operazioni, svoltesi il 9 giugno, sono state realizzate rilevazioni fotografiche e una ricostruzione tridimensionale dell’ambiente, volta a interpretare le traiettorie e le caratteristiche delle tracce ematiche. Il documento, che supera le 300 pagine, non ha evidenziato la presenza di un secondo killer, confermando quindi l’ipotesi investigativa iniziale di un unico responsabile.
Delitto di Garlasco, la perizia dei Ris esclude secondo killer: prossimi sviluppi
La perizia dei Ris verrà ora affiancata dall’analisi della dottoressa Cristina Cattaneo, incaricata dalla Procura di chiarire alcuni aspetti specifici del delitto, come l’arma utilizzata e il numero di lesioni inflitte. Contestualmente, restano in corso le verifiche sulle otto impronte digitali rinvenute su alcuni sacchetti repertati la mattina dell’omicidio, che saranno ulteriormente esaminate per stabilirne l’utilizzabilità nei procedimenti giudiziari.
Questi nuovi approfondimenti scientifici, pur aggiungendo elementi di dettaglio, non modificano il quadro già delineato dalla sentenza definitiva che ha condannato l’allora fidanzato della vittima, Alberto Stasi, a 16 anni di reclusione.
Se sulla scena del delitto c’era solo una persona, come si spiega tutto il resto? In carcere c’è Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara Poggi, condannato definitivamente nel 2015 per l’omicidio. Negli ultimi mesi, invece, è stato indagato anche Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara al tempo del delitto, accusato di omicidio volontario, eventualmente insieme a Stasi o ad altre persone. La domanda resta: chi ha davvero ucciso Chiara?