Milano, 9 ott. (askanews) – In un mare incerto, i consigli di amministrazione delle aziende sono la bussola per affrontare la volatilità attraverso la supervisione del rischio e la pianificazione degli scenari futuri. “I board stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, cabine di regia della crescita con un approccio informato e proattivo”, ha detto Fabio Pompei, ceo di Deloitte Italia nel corso della quarta edizione di The Board of the Future, l’appuntamento annuale di Deloitte dedicato alla corporate governance.
“La governance efficace si costruisce su tanti elementi. Abbiamo dei board che sono sempre più qualificati, sempre più attenti a una composizione di qualità e che sono sempre più indirizzati verso temi strategici, interessati a temi di successione, di piani di incentivazione legati agli obiettivi di medio e lungo termine. Direi che quindi gli obiettivi di una governance efficace si siano spostati da aspetti che erano molto più legati alla compliance ad aspetti molto più legati alla strategia di medio e lungo termine”,
Lo studio di Deloitte mette in evidenza come i Cda possano anche convogliare una parte del risparmio sull’economia reale, per sostenere imprese e fondazioni. Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. “Il board è lì per quello. Il board è per gestire la banca, se parliamo di banche, e la banca a sua volta ha una funzione che è una funzione appena al di sotto di quella istituzionale: deve far funzionare l’economia, nel senso che deve gestire bene i risparmi che le sono affidati e li deve trasferire in opportunità di investimento. Questo quindi permette di trasformare il risparmio del singolo, che è una virtù, in qualcosa che sia utile per la collettività”.
Anche per una fondazione serve una governance efficace ed equilibrata, per permettere di mantenere saldi i rapporti con il territorio e gli stakeholder. Maria Vittoria Rava, presidente Fondazione Francesca Rava “La governance in una fondazione è importante per garantire il raggiungimento della mission, preservare ogni azione in coerenza con la mission statutaria. E’ importantissimo che ci siano gli stakeholder che devono valutare l’impatto prodotto. Nel board della Fondazione Francesca Rava ci sono stakeholder anche internazionali: persone che rappresentano i progetti in Italia e all’estero”.