Il Senato ha votato a favore del decreto Superbonus con una netta maggioranza di 101 voti favorevoli e 64 contrari, senza alcuna astensione. Questo provvedimento, che ha ottenuto la fiducia del governo, ora passa alla Camera dei Deputati per ulteriori valutazioni.
Dl Superbonus, ottiene la fiducia dal Senato: cosa prevede
Le principali novità del decreto includono l’obbligo, introdotto dal governo, di estendere le detrazioni fiscali per interventi edilizi su un periodo di 10 anni anziché 4, con effetto retroattivo. Questa estensione temporale riguarda anche il bonus per le barriere architettoniche e il sismabonus.
Il dibattito in Senato è stato focalizzato sulla questione dell’utilizzo diretto delle detrazioni fiscali e sull’esclusione dei crediti d’imposta derivanti da cessioni o sconti in fattura. Forza Italia si è astenuta mentre Italia Viva, nonostante l’annuncio di voto contrario sulla fiducia, ha votato a favore del provvedimento, la Commissione Finanze è stata ampliata da 19 a 20 membri.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda la riduzione del bonus per le ristrutturazioni dal 36% al 30% a partire dal 2028, con conferma al 50% fino al 31 dicembre 2024.
La fiducia del Senato al Dl superbonus: cosa prevede
Inoltre, è stato introdotto uno stop alla compensazione dei crediti d’imposta da parte di banche, intermediari finanziari e imprese assicurative con i contributi previdenziali, con sanzioni amministrative in caso di violazione.
Il decreto prevede anche un fondo da 100 milioni di euro per il 2025 destinato alla riqualificazione energetica e strutturale da parte del Terzo Settore. La sugar tax sulle bibite zuccherate entrerà in vigore dal 1° luglio 2025, mentre l’introduzione della plastic tax è stata posticipata al luglio 2026. Altre disposizioni includono norme anti-usura per banche, assicurazioni e intermediari che acquistano crediti a prezzi inferiori al 75%, con obbligo di ripartizione in sei rate annuali a partire dal 2025.
Infine, è stato creato un fondo da 35 milioni di euro per il 2025 per interventi legati al Superbonus su immobili danneggiati da terremoti verificatisi dopo aprile 2009, escludendo quelli nelle regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, già coperti da altre misure come il sismabonus.