“Dobbiamo distruggere il neonazismo creato dall’Occidente al confine russo”

“Gli americani hanno deciso di creare un ‘antipode’ per il nostro Paese e noi dobbiamo distruggere il neonazismo creato dall’Occidente al confine russo”

In una articolata intervista a Rossijskaja Gazeta Nikolaj Patrushev lo ha detto senza mezzi termini: “Dobbiamo distruggere il neonazismo creato dall’Occidente al confine russo”.

Il segretario del Consiglio di Sicurezza di Mosca e consigliere di Vladimir Putin ha spiegato le finalità della guerra, o meglio, come la chiamano loro, di quella “Operazione Speciale” lanciata il 24 febbraio. E il sunto pubblicato da repubblica dà bene la cifra della strategia del Cremlino. Secondo Patrushev negli anni ed in Europa dell’est “si è cercato di costringere la Russia a rinunciare alla sua sovranità, autocoscienza, cultura, politica estera e interna indipendente”.

Distruggere il neonazismo creato dall’Occidente

E ancora: “Nel tentativo di sopprimere la Russia, gli americani, sfruttando le loro creature a Kiev, hanno deciso di creare un ‘antipode’ per il nostro Paese, scegliendo cinicamente l’Ucraina, cercando di dividere un popolo essenzialmente unico”. Poi Patrushev ha spiegato: “Non trovando basi per attirare gli ucraini dalla sua parte, Washington, molto prima del golpe del 2014, inculcava negli ucraini l’esclusività della loro nazione e l’odio per tutto ciò che è russo”.

La paura delle “atrocità neonaziste”

Poi il consigliere ha chiosato in ordine al blitz di febbraio: “Tuttavia la storia insegna che l’odio non può mai diventare un fattore di unità nazionale. Se oggi qualcosa unisce i popoli in Ucraina, è la paura delle atrocità dei battaglioni nazionalisti. Pertanto il risultato della politica dell’Occidente e del regime di Kiev da esso controllato, non può che essere la disintegrazione dell’Ucraina in più Stati”.