Nonostante la crisi che da qualche tempo ha investito il mondo del teatro, soprattutto la prosa, lo spettacolo si è avvalso dei giusti consensi affascinando lo spettatore con questo modo singolare di fare teatro -per tutto lo spettacolo, mentre gli attori recitano, sul fondo del palco uno schermo proietta i ricordi di ogni personaggio avvolgendo la platea in una totale chiarezza della vita passata di ognuno-. Le musiche, nello stesso tempo, accarezzano gli attimi creando una suggestiva atmosfera con un rilassante rumore di onde.
Margot Sesani, autrice del romanzo “Dillo al Mare”, è figlia d’arte di Riccardo Sesani, regista cinematografico e direttore dello spettacolo. << Se mia figlia ha voluto rendere omaggio alla mamma mancata qualche tempo fa, con il suo libro, io l’ho voluto fare con questo spettacolo >> così spiega il regista aggiungendo: << Dillo al mare avrebbe dovuto finire sul grande schermo poi, per i costi di produzione, ho preferito portarlo in scena a teatro >>.
Mentre Sesani si occupava della parte cinematografica, Veronica Renda la “vice” regista -termine che mal si addice a una laureata alla CMT (cinema, musica e teatro) dell’università di Pisa, con un curriculum artistico teatrale di tutto rispetto-, curava gli aspetti della prosa. La giovane regista Livornese, che in quest’opera ha voluto dare un’impronta di tragedia Greca, mi spiega: << La solitudine dei due protagonisti, Delfo e Salina, è ciò che gli rende uniti >>.
Un plauso per come ha saputo mettere in scena una tragedia senza renderla patetica e per aver lasciato sottopelle, termine usato dalla regista, una storia coinvolgente ed emozionante.
Gli attori invece, tutti professionisti, non hanno esitato a mostrare la storia nella sua drammaticità con patos e ottima tempistica: dal momento che le vicende raccontate dagli stessi devono fondersi all’unisono con lo schermo alle loro spalle, rendendo maggiormente difficoltoso il loro lavoro.
La belva da palcoscenico Tommaso Arnaldi –Delfo-, unico attore tra i quattro personaggi, ha espresso il suo talento teatrale e cinematografico con grinta e passione, esaltando le sue doti oratorie. Conoscendo i suoi lavori nelle fiction de “I liceali” e nei “Cesaroni”, gli chiedo quale consiglio si sente di dare ai giovani attori, rispondendomi: << Non credete a chi vi dice che è impossibile! >>.
Salina invece è stata interpretata dalla talentuosa Alessandra Donati.
Tempo, anima e passione hanno scandito il suo ruolo. Una delicata interpretazione in un personaggio difficile da non esasperare. Alla mia domanda “Cos’è dillo al mare”, risponde: << Il mare di questa storia è abbandonarsi all’infinito >> poi scherzosamente aggiunge: << Benché sia nata a Livorno, e ami il mare, non so nuotare >>. L’altro personaggio al femminile: “La pazza del piano di sopra”, come in alcune occasioni viene chiamata durante lo spettacolo da Delfo, è Emma: una donna sola e malinconica, interpretata con maestria dall’attrice Titti Benvenuto: attualmente una tra le maggiori attrici di prosa del nostro paese.
E’ bastato lo sguardo rattristito dell’attrice, commovente a tratti, per dare l’immagine di chi fosse Emma e della scelta di questa di abbandonare i due figli. << Emma è una donna vigliacca, priva di polso >> spiega la Benvenuto alla mia domanda, poi aggiunge: << Ha conservato un segreto immenso per tutta la sua vita nascondendo una verità umana, quello dell’abbandono >>.
Il personaggio di Emma, vedova di un brigatista, riporta lo spettatore per brevi attimi ai ricordi di un’Italia, quella del ’68, utopica di speranze sociali e di turbolenti disordini di massa (belle le scene originali dell’epoca in bianco e nero).
Nel romanzo c’è anche suor Adriana, portata sul palco da Paola Canepa, attrice Italo-Argentina. Benché Il suo personaggio appaia solo alla fine, vestendo i panni di una suora reticente nel fornire alcune preziose informazioni a Salina -essendone stata la responsabile dell’adozione-, ha saputo con poche parole toccare l’anima agli spettatori caratterizzando ad hoc un momento perno dello spettacolo. Bello anche il gioco di luci nel finale, quando Emma in preda agli incubi….
I prossimi spettacoli dalla compagnia “Le Pantasome” -con Dillo al mare-, si terranno a Roma e provincia.