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Porto Sant'Elpidio, tragedia in volo: Felix Baumgartner precipita e perde la vita

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Felix Baumgartner è morto a 56 anni durante un’ultima sfida ad alto rischio. Il celebre base jumper austriaco è precipitato mentre volava con il parapendio.

Negli ultime ore, il mondo degli sport estremi è stato scosso da due incidenti fatali avvenuti in rapida successione tra Italia e Svizzera. Un appassionato di volo in tuta alare è precipitato nelle montagne svizzere, mentre un base jumper austriaco ha perso il controllo del suo mezzo sul versante italiano delle Alpi. Tra queste storie di coraggio e passione, spicca quella di Felix Baumgartner, che ha incarnato come pochi l’essenza di queste imprese ai confini del possibile.

Felix Baumgartner: l’uomo che ha sfidato i confini del cielo

Nato a Salisburgo il 20 aprile 1969, Baumgartner ha dedicato la sua esistenza a superare i limiti dell’essere umano. Dopo aver sviluppato le sue competenze di paracadutista nell’esercito austriaco, negli anni ’90 si è imposto come uno dei precursori del base jumping, realizzando salti memorabili come quelli dalle Petronas Towers di Kuala Lumpur nel 1999 e dal Cristo Redentore di Rio de Janeiro, quest’ultimo il salto base più basso mai effettuato, a soli 29 metri di altezza.

Nel 2003 ha attraversato in caduta libera il Canale della Manica utilizzando un’ala in fibra di carbonio, un’impresa che gli ha valso il soprannome di “uomo senza paura”. Il salto dalla stratosfera, compiuto nei pressi di Roswell, nel New Mexico, ha catturato l’attenzione di milioni di spettatori: la trasmissione televisiva in Austria ha ottenuto uno share del 59%, mentre oltre 8 milioni di persone lo hanno seguito in diretta su YouTube. Questo evento ha rappresentato non solo una vittoria sportiva, ma anche un contributo significativo alla ricerca aeronautica, testando tecnologie avanzate come una tuta pressurizzata simile a quella degli astronauti. Tuttavia, il suo record di altitudine è stato superato nel 2014 da Alan Eustace, che si è lanciato da 41.419 metri.

Dopo il 2012, Baumgartner ha deciso di ritirarsi dalle sfide estreme, pur continuando a cercare l’adrenalina in altre attività. Nel 2014 ha partecipato alla 24 Ore del Nürburgring con un’Audi R8 LMS, classificandosi al nono posto.

Il 14 ottobre 2012, Felix Baumgartner ha scritto una pagina memorabile nella storia dell’esplorazione umana: lanciandosi da un pallone aerostatico a un’altitudine di 38.969,4 metri, ha effettuato il salto più alto mai registrato, raggiungendo una velocità di 1.357,64 km/h e diventando il primo uomo a superare il muro del suono senza utilizzare un veicolo a motore. Questa impresa, parte del progetto Red Bull Stratos, ha stabilito tre record mondiali: altitudine massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, lancio da pallone più elevato e velocità massima in caduta libera.

Doppio dramma mortale tra Italia e Svizzera: muore Felix Baumgartner

Nel giro di poche ore, hanno perso la vita due noti appassionati del volo acrobatico, in circostanze drammatiche e ancora da chiarire. In Svizzera, un uomo italiano di 50 anni è morto dopo essersi lanciato in tuta alare da una vetta sopra la rinomata località di Les Diablerets, nel Canton Vaud. Il volo, che faceva parte di una discesa in compagnia di altri due wingsuiters, si è tragicamente interrotto quando il cinquantenne ha impattato contro una parete rocciosa. I soccorsi, giunti rapidamente sul luogo dell’incidente, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Felix Baumgartner è morto a 56 anni durante un’ennesima sfida adrenalinica. Il celebre base jumper e paracadutista austriaco è precipitato in una piscina di una struttura ricettiva a Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, probabilmente a causa di un malore mentre volava con il parapendio. Nell’incidente ha coinvolto anche una ragazza, rimasta ferita ma fortunatamente non in modo grave. I tentativi di soccorso per l’uomo, compreso l’intervento dell’elisoccorso diretto all’ospedale Torrette di Ancona, sono stati purtroppo vani.