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Ecomondo, Hera e Lamborghini: come gli scarti diventano economia

Rimini, 5 nov. (askanews) – Quattro metri d’acciaio costruiti con gli scarti di Lamborghini. Non è arte per l’arte: è il volto pubblico di un accordo industriale che punta a trarre beneficio, anche economico, dai rifiuti. Protagonisti sono la casa automobilistica di Sant’Agata bolognese e il Gruppo Hera.

“Noi siamo un gruppo che si è profondamente evoluto negli ultimi anni – ricorda l’amministratore delegato Gruppo Hera, Orazio Iacono -.

Siamo passati dall’essere un venditore di energy a un provider di servizi, da un distributore ad abilitatore delle transizioni e sulla filiera ambiente dove siamo leader indiscussi da operatore ambientale a operatore integrato con la valorizzazione degli scarti urbani e industriali. Abbiamo dedicato 2 miliardi di investimenti nel nostro piano industriale per promuovere modelli di business circolari”.

Herambiente gestirà fino al 2028 tutti i rifiuti della fabbrica di Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Tremila e cinquecento tonnellate l’anno. L’obiettivo: recuperare materia dal design di lusso.

“La pelle degli interni delle nostre auto che selliamo in casa a Sant’Agata Bolognese – spiega Ranieri Niccoli, Chief Manufacturing Officer Automobili Lamborghini – la riutilizziamo dandola alle cooperative che le danno nuova vita attraverso oggetti di pelletteria. Abbiamo studi sul carbonio che è un nostro punto di forza: la monoscocca della Lamborghini Revuelto è fatta da noi con gli scarti che riutilizziamo per oggetti. Stiamo lavorando anche su un tema di recupero di tutta la parte degli scarti liquidi”.

Questi robot non sono solo simboli. Sono costruiti con quello che esce dalle linee produttive: fibre di carbonio, materiali compositi, scarti dell’assemblaggio. Herambiente li realizza da quasi trent’anni trasformando rifiuti in opere. Stavolta con Lamborghini. “L’automotive è un settore che nei prossimi anni, se seguiranno le direttive della Comunità Europea, dovranno avere la capacità di introdurre materiali nelle loro automobili che siano più facilmente riciclabili e poi utilizzare materiali riciclati – dice Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente -. Quindi noi ci stiamo preparando per pensare a soluzioni da dare ai nostri clienti. Per noi economia circolare si deve coniugare con economia punto e basta, cioè dobbiamo consentire alle aziende di fare economia circolare, ma spendendo come prima o meno di prima”.

I rifiuti di lusso valgono come il lusso stesso. Questa è la scommessa già vinta della Motor Valley. E potrebbe convincere anche altri settori.