Venezia, 11 set. (askanews) – Pensare la cultura anche dal punto di vista dell’economia e del management. La Fondazione Musei Civici di Venezia ha promosso un ciclo di conferenze che ragionano proprio su questi aspetti. “Abbiamo pensato due anni fa – ha spiegato ad askanews il segretario organizzativo della Fondazione, Mattia Agnetti – di avviare questo ciclo di incontri intorno al management della cultura perché pensiamo che la cultura debba essere condivisa, anche da chi la gestisce, da chi la promuove e quindi nel settore museale è importante parlare non solo delle collezioni scientifiche, delle collezioni d’arte antiche, moderne e contemporanea che sono il cuore e rimangono il cuore, ma anche di come queste vengono gestite e valorizzate e quindi il ciclo di incontri si propone proprio di coinvolgere dei professionisti e degli specialisti e di affrontare queste tematiche da diverse osservazioni e diversi punti di vista”.
Protagonisti dell’ultimo incontro la docente della Bocconi Paola Dubini e il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, che insieme hanno scritto il libro “La cultura è di tutti”, che ragiona sulla reale possibilità per le persone di accedere ai luoghi e alle manifestazioni culturali. Anche partendo da considerazioni di natura economica.
“Quello che sta diventando via via più evidente ed è sempre più condiviso – ha detto Paola Dubini – è il fatto che in realtà tutte le attività e quindi anche le attività culturali presentano un’espressione di natura economica e la cosa che è rilevante non è tanto tenere separata la dimensione economica dalla dimensione sociale, culturale, artistica, storica a seconda dei casi, ma piuttosto sviluppare davvero un management che sia al servizio della cultura e delle arti”.
E continuare a immaginare che cultura e mercato siano mondi separati, in fondo, finirebbe per ridurre le possibilità per istituzioni come i musei di svolgere in pieno la propria funzione anche sociale. “Nulla può nascere senza ricerca – ha aggiunto Christian Greco – un museo non esiste senza ricerca, dalla ricerca derivano i contenuti, le pubblicazioni, la valorizzazione della collezione e la ricerca oggi in un museo deve essere considerata su due livelli, c’è una ricerca verticale quindi il museo che ho l’onore e l’onere di dirigere farà sempre ricerca in archeologia e filologia, in papirologia, in archiometria in storia dell’arte, ma al contempo il museo non è una società sospesa, è inserito nella società e quindi dobbiamo fare ricerca sociologica, antropologica, filologica, di sostenibilità economica all’interno della società in cui noi siamo inseriti”.
Pensare il fare cultura come una parte del mondo in cui viviamo è anche il punto di partenza degli incontri organizzati dalla Fondazione Musei Civici, con l’intento di allargare ulteriormente la platea dei fruitori di cultura, coinvolgendo persone che, fino a oggi, sono rimaste ai margini.