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Una violenta epidemia di meningite sta riguardando la Repubblica Democratica del Congo, in Africa centrale, dove sono già 129 le vittime accertate legate alla malattia.
Un numero molto alto, con un tasso di mortalita altrettanto elevato: al momento sono infatti 300 i contagi certi e dichiarati di meningite, il che porta la probabilità di morte in caso di infezione al 50%. Non sarebbe però da escludere che il focolaio abbia portato anche altri contagi al momento non registrati. L’epidemia riguarda nello specifico la provincia di Tshopo, nell’area nord-est del Paese.
Epidemia di meningite in Congo, alto il numero di vittime
La conferma dello stato d’emergenza nel paese africano è arrivata sia dalle autorità mediche della Repubblica democratica del Congo che dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità. La dottoressa Matshidiso Moeti, direttrice regionale per l’Africa dell’agenzia, ha così commentato la situazione emergenziale venutasi a creare: “Stiamo agendo rapidamente, inviando farmaci ed esperti per sostenere gli sforzi del governo per mettere l’epidemia sotto controllo nel minor tempo possibile”. “La meningite – ha aggiunto la dottoressa Moeti – è un’infezione grave e una grossa sfida per la sanità pubblica”.
Epidemia di meningite in Congo: 129 morti
Dalle analisi effettuate nei laboratori dell’Istituto Pasteur è emerso che ad innescare il focolaio in Congo sia stato il Neisseria meningitidis, comunemente conosciuto come meningococco. Si tratta di uno dei principali agenti eziologici in grado di sviluppare la meningite batterica negli esseri umani e dar vita ad ampie epidemie in poco tempo.
Congo, forte epidemia di meningite
Ciò che più preoccupa in questo momento è la reale capacità del paese centro africano di gestire una situazione così complicata. Mancano infatti strutture idonee e personale qualificato, con la paura che l’eventuale estensione dell’epidemia possa diventare incontrollabile. Al fine di evitare il peggio le autorità sanitarie della Repubblica democratica del Congo hanno già dato vita ad un primo dispositivo d’emergenza e una task-force costruita ad hoc.
Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, ha reso noto che permettere una migliore e più sicura gestione dell’emergenza sanitaria l’Oms abbia predisposto l’invio di rinforzi medici che dovrebbero essere operativi nei prossimi giorni.