Londra, la tomba egizia capace di viaggiare nel tempo

E' possibile viaggiare nel tempo? La risposta potrebbe trovarsi all'interno di un gigantesco mausoleo al Brompton Cemetery di Londra.

Da sempre i cimiteri rappresentano un luogo dove si intrecciano misteri, leggende e racconti dell’orrore.

Il Brompton Cemetery a Londra, in Inghilterra, ne è un esempio perfetto: è custode di una storia che lega insieme viaggi nel tempo, miti egizi e teletrasporto.

In quel posto c’è una tomba che supera per dimensione tutte le altre: si tratta del luogo dove riposano Hannah Courtoy e due delle sue figlie. Nata intorno al 1784 (nessuno conosce la data esatta), da giovane Hannah lavorò per un uomo facoltoso di nome John Courtoy.

L’uomo all’epoca aveva 70 anni, ma quando Hannah partorì tre figlie, disse che il padre fosse proprio Courtoy.

Hannah ereditò gran parte del patrimonio

La paternità nel 1800 non era dimostrabile e in molti non credettero alle affermazioni della donna tanto da accusarla di essere una cercatrice d’oro, interessata solo al patrimonio di John Courtoy. In ogni caso, Hannah prese il suo nome e, quando morì, iniziò un’enorme battaglia sull’eredità dei suoi beni, che si risolse solo nel 1827.

E la maggior parte del patrimonio spettò proprio ad Hannah.

Hannah diventò quindi benestante e parte del denaro ottenuto con l’eredità, lo usò per assecondare una sua grande passione: il popolo egizio. Iniziò quindi a frequentare l’egittologo Joseph Bonomi, che la abbagliò con storie di iconografia e astrologia egiziana.

Hannah morì nel 1849 e venne sepolta nel Brompton Cemetery, all’interno di un elaborato mausoleo, uno dalla forma piramidale, in cui erano scritti geroglifici e altri simboli egizi.

La tomba era dotata anche di un lucchetto e una chiave.

Dentro si troverebbe una Time Machine

Sono passati più di 150 anni ma ancora oggi una strana storia gira intorno alla tomba di Hannah. Tutto nasce dalla misteriosa scomparsa della chiave, unico modo per entrarvi. Nessuno sa che fine abbia fatto.

Un socio di Bonomi, Samuel Alfred Warner, affermò di aver costruito una macchina del tempo e di averla in seguito nascosta in un cimitero in modo da non attirare l’attenzione.

Stando a quanto riportato da thevintagenews.com, si pensa che l’egittologo Bonomi e i suoi uomini fossero in combutta per ingannare Hannah: le chiedevano soldi dicendo che servivano per costruire una macchina del tempo.

Sul suo sito, The Clerkenwell Kid, il blogger Stephen Coates scrisse, nel 2003, che effettivamente la tomba di Hannah Courtoy sia una delle cinque camere di teletrasporto progettate da Joseph Bonomi e costruite dal suo partner occulto, l’inventore Samuel Alfred Warner.

Coates continuò ad affermare questa idea anche col passare degli anni. Nel 2011 scrisse sugli esperimenti compiuti da Warner e Bonomi i quali agivano attraverso un antico “metodo occulto di teletrasporto” egiziano che avevano scoperto in chissà quale modo.

Nel 2015 Coartes, durante un intervista, negò parzialmente i suoi scritti dicendo che si trattava di “una teoria alternativa basata su fatti storici”. Da allora lui e un discendente diretto di Hannah, Roy Godson, speravano di ritrovare la chiave per riuscire ad aprire la porta della tomba.

Fallirono tutti i test

Coates ha sempre sostenuto che Samuel Alfred Warner fosse un genio. Per questo insisteva parecchio nel voler trovare un modo per aprire la tomba perchè, secondo lui, al suo interno si troverebbe un congegno in grado di permettere i viaggi nel tempo e il teletrasporto. Coates lo definisce un “siluro psichico”.

Dal canto suo Warner, quando era ancora in vita, affermò di aver inventato il teletrasporto e riuscì a convincere la Royal Navy della sua invenzione tanto da poter effettuare dei test.

Purtroppo nessuno di essi ha provato il funzionamento della sua invenzione. Ma Coates continua a sperare che, quando la tomba un giorno verrà aperta, sarà possibile scoprire i segreti delle fatiche di Warner.

A far cadere il mistero sulla chiave scomparsa, infine, ci pensò Robert Stephenson, una guida del cimitero di Brompton. Al giornale britannico Indipendent, nel 2015, disse che in molti dei mausolei mancavano le chiavi. Non c’era niente di strano.

Per i viaggi del tempo dovremo aspettare ancora un bel po’…