Perù, ex presidente Garcia si è sparato mentre la polizia lo arrestava

Era già stato inquisito per corruzione, Alan Garcia, ex presidente del Perù, si è sparato mentre la polizia lo stava arrestando

La terribile scelta di Alan García ha scosso tutto il paese.

L’ex presidente del Perù, infatti, è morto dopo essersi sparato un colpo in testa mentre la polizia lo stava arrestando. Gli agenti della Diviac, Divisione di Investigazione di Alta Complessità, e della Polizia nazionale, lo hanno trovato a terra in una pozza di sangue

Morto l’ex presidente del Perù

Poco prima dell’arrivo degli agenti con un ordine di cattura per concorso in corruzione, riciclaggio e traffico di influenza, l’ex due volte Capo di Stato peruviano e leader socialista dell’Apra si è chiuso nello studio.

Poi si è esploso un colpo in testa. Il fatto ha avuto luogo nella sua casa nel quartiere di Miraflores, a Lima. Garcia è stato trasportato d’urgenza nell’ospedale Casimiro Ulloa, distante solo 600 metri dalla sua abitazione. La prognosi parlava di “impatto di proiettile di entrata e uscita dalla testa”, riporta ancora la Repubblica.

Per due volte presidente del Perù (1985-1990, 2006 -2011), Alan García è l’uomo politico più noto dell’era che precedente la stagione di Alberto Fujimori.

Era già stato inquisito per corruzione, nel 2009, per aver intascato una tangente nell’assegnazione dell’appalto dei lavori della metropolitana di Lima affidati al consorzio italiano della Tralima. Furono proprio le dichiarazioni dell’emissario della società in Perù, l’italiano Sergio Siracusa, a far aprire le indagini, rimasto per anni incompiuto e realizzato solo alla fine del secolo scorso. Negli ultimi tempi su Garcia gravavano altre accuse per corruzione.

Questa volta legate alla realizzazione di un secondo tronco della stessa linea della metro.

Gli altri indagati

Solo una settimana prima del suicidio, il leader politico si era difeso con una lunga intervista all’emittente Radio Programma del Perù. Aveva ricordato di non essere citato nelle dichiarazioni del grande accusatore e invitava chi lo era a confermare la sua innocenza. “Con i sospetti non si fanno i processi”, aveva commentato.

Gli inquirenti hanno emesso lo stesso ordine di cattura nei confronti di Enrique Cornejo, ex ministro dei Trasporti, dell’ex segretario della Presidenza e ministro della Produzione Luis Nava e dell’ex vicepresidente di Petroperù, Miguel Atala Herrera, informa la Repubblica. Quest’ultimo è accusato di aver ricevuto un contributo di 1,3 milioni di dollari da parte della Odebrecht. Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero imminenti gli arresti dei figli sia di Herrera sia di Nava.

L’accusa resta quella di aver intascato tangenti della holding delle costruzioni brasiliana.