Non ci sono parole per quello che è accaduto a Paupisi, in provincia di Benevento, dove un uomo, Salvatore Ocone, ha ucciso la moglie, il figlio 15enne, e ridotto in fin di vita l’altra figlia di 16 anni. Il primogenito, Mario, si era trasferito in Emilia-Romagna, ora è tornato in Campania, sconvolto da quanto accaduto.
Femminicidio di Paupisi: Salvatore Ocone confessa, la figlia 16enne lotta tra la vita e la morte
Ogni volta si spera di non sentire più storie come questa, invece siamo punto e a capo. Un altro femminicidio, un’altra strage familiare, un’altra famiglia distrutta. Ha confessato tutto Salvatore Ocone, il 58enne che ha ucciso la moglie, il figlio 15enne, e ridotto in fin di vita la figlia 16enne, a Paupisi, in provincia di Benevento. “Li ho uccisi io” ha detto. Prima ha ucciso con una grossa pietra la moglie Elisa Polcino, poi ha colpito i due figli, di 15 e 16 anni, e li ha trascinati in auto, per poi scappare. La vettura è stata poi ritrovata dai Carabinieri nella campagna di Ferrazzano, al suo interno il corpo ormai senza vita del 15enne e la 16enne in fin di vita. La ragazza ha riportato una grave frattura cranica, è stata operata al Neuromed di Pozzilli, ora si trova in terapia intensiva. La prognosi è riservata. Il terzo figlio della coppia, Mario, al momento della tragedia si trovava a Rimini, dove lavora. Ora è rientrato in Campania per stare vicino alla sorella.
Femminicidio a Paupisi, il dramma del figlio Mario arrivato da Rimini: “Sono scappato da quella casa”
Mario Ocone, 23 anni, è il terzo figlio di Salvatore Ocone e Elisa Polcino. Il giovane, dopo l’uccisione da parte del padre di madre e fratello, è tornato di corsa in Campania da Rimini, dove vive e lavora, per stare accanto alla sorella ricoverata in terapia intensiva al Neuromed di Pozzilli. Non ha più la madre, non ha più il fratello, l’ultima speranza di Mario è di non perdere la sorella. Il 23enne si era allontanato dalle dinamiche familiari difficili da sopportare e, a uno zio, avrebbe detto: “non avrei mai immaginato che mio padre potesse arrivare a tanto.“