Arriva dalla Sicilia la surreale vicenda di un finto vescovo che truffava i disoccupati e prometteva un posto di lavoro in una inesistente base Nato vicino Agrigento.
D’altronde lui a truffati, che sarebbero stati più di 150, si presentava come il “cardinale vescovo di Monreale”, poi però spillava soldi ai malcapitati per saltare i colloqui di assunzione. La più parte delle vittime del 63enne L.M., il “vescovo”, era di Racalmuto e la fantomatica base Nato era stata fatta “sorgere” a Punta Bianca, sempre nel Girgentino.
Finto vescovo truffa disoccupati
Le indagini dei Carabinieri sarebbero partite dalla denuncia di alcune vittime.
Erano partite verifiche ed intercettazioni da cui era emersa l’esistenza di una vera associazione, con il “prelato” che aveva anche due complici. E secondo la presunzione di reato girata dai militari alla Procura i tre “mediante artefizi quali il millantato patrocinio di vertici dello Stato e la sostituzione di persona, la disponibilità di progetti edilizi, contratti, documenti e timbri falsi” avrebbero promesso 160 posti di lavoro a persone tra le province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo.
Tangenti per evitare il colloquio di lavoro
Dove? Ma nella base Nato di Punta Bianca, ovvio. Solo che per entrare bisognava fare dei colloqui di assunzione e il “vescovo” si sarebbe fatto dare fino a 2500 euro a persona per dribblarli. Poi però qualcuno dei gabbati era stato indotto a diventare “reclutatore” secondo uno schema piramidale multilevel che ha dato il nome all’operazione con cui “Sua Eccellenza” è stato rubricato in fascicolo penale.