(Messina) – A farle eco è una cliente, che deve prendere una pianta "da mettere nel cimitero", dice.
"No, non ci credo che Viviana abbia ucciso il suo bambino – spiega – non può averlo fatto. Io li vedevo spesso, sempre allegri, mano nella mano, il bambino era un amore. Adorava sua madre. E lei adorava lui. Erano in simbiosi".
Il signor Antonio, un vecchietto di 84 anni che siede sulla panchina, di fronte alla chiesa del paese, non si dà pace: "Chissà cosa è successo quel giorno, non può essersi uccisa dopo avere strangolato il bambino.
Chissà, forse il bambino è rimasto gravemente ferito nell'incidente in galleria. Ma forse non lo sapremo mai". Intanto la piazza del paese si rianima, molta gente torna dal mare, con l'ombrellone sotto il braccio e il cappello. "No, non la conoscevo – dice Giacomo, un operaio originario di Venetico che però vive a Torino da tanti anni – Però questa storia ci ha colpito tutti. Guardiamo sempre il telegiornale con apprensione. Perché vogliamo capire cosa è successo".
Molti provano "dolore per Daniele". "Spero che torni a vivere con i suoi genitori a Messina – dice una signora che passeggia il suo border collie in piazza – perché qui rischia di impazzire, troppi ricordi".