Risparmio: studio, italiani più attenti dopo il lockdown

Milano, 29 ott. (Adnkronos) - Gli italiani sono più attenti ai propri risparmi rispetto a prima del lockdown e il 34% ha già rinunciato a una spesa ritenuta non essenziale. E' quanto emerge da uno studio di N26, pubblicato in vista della Giornata Mondiale del Risparmio, che si cel...

Milano, 29 ott.

(Adnkronos) – Gli italiani sono più attenti ai propri risparmi rispetto a prima del lockdown e il 34% ha già rinunciato a una spesa ritenuta non essenziale. E' quanto emerge da uno studio di N26, pubblicato in vista della Giornata Mondiale del Risparmio, che si celebrerà il 31 ottobre. L'indagine è stata condotta a livello globale, per indagare l’impatto dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 sull’attitudine al risparmio dei consumatori. Secondo quanto emerso, la pandemia ha avuto ripercussioni sull’approccio degli italiani alla gestione delle proprie finanze: il 27% degli intervistati ha dichiarato di fare molta più attenzione per assicurarsi una maggiore sicurezza economica sul lungo periodo, dato in linea con altri Paesi europei come Germania (24%), Francia (25%) e Belgio (28%).

Come conseguenza di questo nuovo approccio al risparmio, un italiano su tre (34%) ha dichiarato di aver rinunciato a una spesa non essenziale per risparmiare per il futuro, mentre l’11% fa maggiore attenzione al proprio bilancio. Le persone sono poi più inclini all’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici per una migliore gestione delle proprie finanze: il 17% ha affermato di essere più propenso ad affidarsi a funzionalità o applicazioni per la gestione del denaro e la pianificazione delle proprie spese e il 6% ha ammesso di non aver avuto un conto di risparmio prima dell’emergenza sanitaria ma di essere adesso decisamente intenzionato a crearne uno.

Al contrario, solo il 26% degli intervistati ha dichiarato di non aver cambiato il proprio comportamento in seguito alla pandemia, un dato significativamente inferiore rispetto ad altre nazioni come Paesi Bassi (47%), Germania (37%), Francia (36%) e Belgio (34%).