Migranti: eseguiti 19 fermi, smantellato cartello facilitatori legati a Grecia e Turchia (2)

(Adnkronos) - Le indagini, avviate nel 2018 dall'analisi di 10 sbarchi avvenuti in provincia di Siracusa - tutti con migranti provenienti dalla rotta del Mediterraneo Orientale ovvero dalla Turchia o dalla Grecia -, hanno consentito di raccogliere "gravi elementi indiziari" nei confro...

(Adnkronos) – Le indagini, avviate nel 2018 dall'analisi di 10 sbarchi avvenuti in provincia di Siracusa – tutti con migranti provenienti dalla rotta del Mediterraneo Orientale ovvero dalla Turchia o dalla Grecia -, hanno consentito di raccogliere "gravi elementi indiziari" nei confronti del gruppo – composto da curdo-iracheni, afgani ed italiani – che, "previo compenso in denaro, favoriva sia l’ingresso illegale in Italia e poi in altri Paesi europei di migranti sia, talvolta, la regolarizzazione sul territorio nazionale di numerosi cittadini stranieri privi dei requisiti di legge, falsificando contratti di lavoro ed altra documentazione necessaria all’ottenimento del permesso di soggiorno", spiegano gli investigatori.

L'organizzazione strutturata in gruppi indipendenti, ma tutti collegati alla centrale estera, operava attraverso ramificazioni attive a Bari, Torino, Milano e Ventimiglia. In particolare, il gruppo operante a Bari si occupava di fornire accoglienza ai migranti presso abitazioni messe a disposizione da titolari di agenzie immobiliari, nonché di fornire documenti giustificativi per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno. Dalla città pugliese, i migranti venivano indirizzati verso le città di Torino e Milano per essere successivamente indirizzati a Ventimiglia.

Qui il gruppo, composto totalmente da cittadini di nazionalità pakistana e afghana, si occupava di raccogliere e trasportare nottetempo i migranti in Francia, mediante l’uso di veicoli.

L’inchiesta ha ricostruito anche il prezzo del viaggio: "circa 6 mila euro a migrante, per l’intero viaggio attraverso l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iran, la Turchia, la Grecia e l’Italia". Il denaro corrisposto dalle famiglie dei migranti veniva accantonato in punti di raccolta in Turchia e poi versato al momento dell’arrivo del migrante nel Paese previsto, o attraverso sistemi di money transfer oppure con un meccanismo simile all’hawala.

I soldi venivano investiti per acquistare imbarcazioni, generalmente a vela, e a reclutare skipper in grado di pilotare le imbarcazioni verso la costa siracusana. "Gli scafisti venivano remunerati con una somma pari a circa 1000 dollari per ogni traversata". A seguito delle perquisizioni è stato sequestrato diverso materiale, tra cui 17 telefoni cellulari, 4 computer portatili, documenti vari e circa 25.000 euro in contanti.