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Coronavirus: consulenti-commercialisti, misure choc per salvare pmi ed economia

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Roma, 24 mar. (Labitalia) - Misure choc per salvare le pmi e con esse l’economia italiana. E’ questa la ricetta che consulenti del lavoro e commercialisti propongono al governo per sostenere aziende e lavoratori in un momento di grandissima difficoltà economica e sociale conseguen...

Roma, 24 mar. (Labitalia) – Misure choc per salvare le pmi e con esse l’economia italiana. E’ questa la ricetta che consulenti del lavoro e commercialisti propongono al governo per sostenere aziende e lavoratori in un momento di grandissima difficoltà economica e sociale conseguente al forte rallentamento, prima, e allo stop della maggior parte delle attività produttive, dopo, per contenere il contagio da coronavirus.

“Il protrarsi e l’ampliamento della emergenza sanitaria – dichiarano congiuntamente Marina Calderone e Massimo Miani, rispettivamente presidenti del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili – hanno messo in ginocchio il tessuto economico del Paese e con esso lavoratori dipendenti e professionisti. Per questo motivo sono necessari interventi di integrazione al reddito facili, diffusi e di rapidissima assegnazione diversi, per criteri e tempistiche, da quelli utilizzati nei periodi di ordinaria amministrazione”.

L’intervento-choc è composto da una serie di proposte concrete, mirate a dare ossigeno alla parte produttiva del Paese, compresi gli studi professionali che seguono da vicino le vicissitudini delle imprese assistite e dei loro dipendenti. I Consigli nazionali dei commercialisti e dei consulenti del lavoro propongono la sospensione fino al 30 giugno 2020 dei termini di versamento, con rateazione dei versamenti sospesi a partire da settembre 2020, relativamente a: tributi, ritenute, contributi e premi assicurativi, sia correnti che rateizzati, nonché al diritto annuale alle camere di commercio; somme dovute, anche in forma rateale, derivanti da avvisi bonari, accertamento con adesione, mediazione tributaria, conciliazione giudiziale, acquiescenza e definizione agevolata delle sanzioni; entrate tributarie e non tributarie, anche degli enti locali, derivanti da cartelle di pagamento o ingiunzioni o avvisi di accertamento esecutivi, nonché relativi alla rottamazione dei ruoli e al saldo e stralcio.

Propongono, inoltre, diverse misure. ripristino della possibilità di compensazione dei crediti per imposte dirette maturati nel 2019 anche prima della presentazione della relativa dichiarazione; eliminazione della proroga di due anni dei termini di accertamento e riscossione relativi ai periodi d’imposta in scadenza nel 2020; sospensione fino al 30 giugno 2020 dei termini procedimentali e processuali tributari. E ancora: sospensione fino al 30 giugno 2020 delle procedure concorsuali, cautelari ed esecutive in corso; estensione ai professionisti iscritti in albi di tutte le misure di sostegno fiscale, per il lavoro e per la liquidità previste dal decreto-legge n. 18/2020 (come, a titolo esemplificativo, il credito d’imposta per gli studi professionali condotti in locazione, le indennità di sostegno al reddito, le moratorie sui mutui, ecc.).

In materia di lavoro, consulenti del lavoro e commercialisti ritengono inoltre essenziali le seguenti misure. Ammortizzatore sociale unico con codice unico Covid-19 da destinare adeguatamente al numero degli aventi diritto, senza creare ingestibili graduatorie con relative esclusioni. Destinazione dell’Asu a tutti i datori di lavoro a prescindere dall’ambito di applicazione a cui sono soggetti in merito agli ammortizzatori sociali. Semplificazione delle procedure di richiesta dell’Asu con la previsione di una mera informativa sindacale, per dare cosi rapidità all’iter procedurale delle stesse.

Pagamento mensile diretto da parte dell’Inps delle somme calcolate per ogni lavoratore con bonifico bancario; per il mese di marzo pagamento di un acconto di 1000 euro generalizzato per tutti i lavoratori ricompresi in tutte le istanze presentate, con saldo al mese successivo. Eliminazione di ogni vincolo legato all’iscrizione a enti o fondi, preclusivo dell’accesso al sistema di integrazione salariale. Rinvio al 30 settembre 2020 del termine per la presentazione delle certificazioni uniche e Uniemens. Soltanto interventi coraggiosi di questo tipo potranno servire a famiglie, imprese e professionisti per far fronte alla gravissima crisi finanziaria ed economica provocata dall’emergenza sanitaria in atto. Siamo certi che il governo, in momenti difficili come questo, farà il possibile, e anche più, per non lasciarli soli.