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Vino: FutureBrand, 'essenzialità' comunicazione nuovo trend

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Roma, 13 ott. (Labitalia) - "A ogni trend corrisponde un contro-trend, un avvicendamento naturale delle tendenze che riequilibra i bisogni dei consumatori. Anche nel mondo del vino, dopo una fase di iperspecializzazione e di complessità che ci voleva tutti esperti sommelier, segue un per...

Roma, 13 ott. (Labitalia) – "A ogni trend corrisponde un contro-trend, un avvicendamento naturale delle tendenze che riequilibra i bisogni dei consumatori. Anche nel mondo del vino, dopo una fase di iperspecializzazione e di complessità che ci voleva tutti esperti sommelier, segue un periodo che punta verso l’essenzialità. Questo non significa il venir meno dell’impegno e della laboriosità che compongono a ragione l’immaginario enologico, ma rappresenta piuttosto un tentativo di comunicarli attraverso metafore e simbologie visive; di creare un linguaggio più diretto ed empatico. Un modo alternativo ed efficace di catturare e riassumere la complessità dell’esperienza palatale, di solito descritta a parole, e tradurla in segni e colori". Parola di Francesco Buschi, Strategy Director di FutureBrand, che analizza le tendenze in atto nel settore e individua alcune strategie che possono rendere la comunicazione del vino più efficace e aiutare i consumatori nella scelta.

"È un approccio meno convenzionale, soprattutto nel mondo del vino che fatica ancora a uscire dal solco della tradizione. L’etichetta diventa così parte di un racconto sensoriale, che fa spesso ricorso a texture grafiche e trattamenti di stampa in grado di essere funzionali, tramite per esempio il tatto, al racconto di una determinata esperienza. Non è un semplice esercizio di stile, ma uno studio attento delle caratteristiche palatali di un prodotto e di come queste possano essere trasferite e raccontate anche su altri touchpoint. D’altro canto, in un’epoca tanto visiva come quella in cui viviamo, la decodifica delle emozioni sensoriali legate, per esempio, alla degustazione del vino, appare tanto plausibile quanto necessaria", spiega.

"Fin qui, la categoria del vino non ha avuto molta familiarità con linguaggi e tecniche di stampa innovativi; quando ha esplorato soluzioni diverse dai codici della tradizione lo ha fatto più per esprimere un concetto di premiumness che per raccontare le emozioni. Oggi, invece, la complessità sensoriale si trasforma in un elemento identitario e, sì, anche di lusso, che può vivere su supporti e sensi nuovi e inattesi", sottolinea.

"Se nel mercato italiano del vino, più restio ad abbandonare i codici della tradizione che ne hanno decretato il successo, questa tendenza non è ancora praticata, all’estero invece – osserva – diventa l’elemento attraverso cui costruire la propria distintività in uno scaffale sempre più complicato e di difficile decodifica. Del desiderio di rivisitare la categoria fanno parte anche le innovazioni di prodotto: nel rispetto delle materie prime e delle tradizioni, si prova a mixare per creare nuove esperienze, con la curiosità e la passione per un mondo, quello del vino, che continua a regalare emozioni inaspettate".

Al di là delle tendenze più contemporanee, il prodotto vino può, senza snaturarsi, massimizzare l’efficacia dei diversi punti di contattato. Oltre alle nuove esperienze sensoriali al di fuori della bottiglia, esistono alcune strategie che possono rendere la comunicazione del vino più efficace e aiutare i consumatori nella scelta. Nella sia analisi, FutureBrand ne indica 5: Radici 2.0, dare un'immagine artigianale ed empatica; Sintonia, comunicare l'attenzione alla salute e all'ambiente; Experience, implementare l'offerta multi-sensoriale.; Multicanale, integrare il prodotto con un servizio; Razionalizzazione, riorganizzare le informazioni e dotarsi di codici e segni che aiutino a narrarle.

In conclusione, il mondo del vino sta già evolvendo verso una maggiore inclusività, che può passare attraverso una miriade di punti di contatto, che vanno ripensati all’interno di una nuova idea di esperienza di cui il prodotto è parte.