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In un recente aggiornamento, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto le sue previsioni per la crescita economica della Russia, indicando un significativo rallentamento per i prossimi anni. La nuova previsione per il 2025 si attesta a un modesto 0,6%, in calo rispetto al precedente 0,9% comunicato a luglio. Questo segna una tendenza preoccupante per l’economia russa, che sta affrontando le conseguenze di un conflitto prolungato e dei relativi oneri finanziari.
Inizialmente, l’FMI aveva previsto un tasso di crescita più ottimistico del 1,5% per la Russia all’inizio di quest’anno, ma le revisioni successive hanno delineato uno scenario desolante. L’ultimo downgrade colloca la Russia tra i paesi che registrano i tagli più marcati nelle previsioni di crescita, secondi solo al Canada.
I fatti
Nonostante queste difficoltà, l’FMI ha mantenuto le sue previsioni di crescita per gli anni successivi al 2025, stimando una crescita modesta dell’1% nel 2026 e un lieve aumento fino a 1,1% entro il 2030. Questo riflette un drastico calo rispetto al 4,3% previsto per il 2024, principalmente dovuto all’aumento della spesa pubblica per attività militari e di guerra.
Contrasti tra le autorità russe
Contrariamente all’ottica pessimistica dell’FMI, i funzionari russi si mostrano ottimisti riguardo alla traiettoria economica del paese. Il Ministero dello Sviluppo Economico prevede un tasso di crescita dell’1% per l’anno corrente, con aspettative di raggiungere il 1,3% entro il 2026. Inoltre, si stima una accelerazione più robusta verso il 2,5-2,8% nel corso del decennio, indicando una fiducia nella resilienza dell’economia russa.
Anche la Banca Centrale della Russia offre una prospettiva leggermente più ottimistica, stimando un intervallo di crescita del PIL tra 1-2% per il 2025 e suggerendo un potenziale aumento fino al 2,5% entro il 2028. Queste opinioni divergenti evidenziano il dibattito in corso sul futuro dell’economia russa in un contesto di tensioni geopolitiche e sfide interne.
Preoccupazioni per l’inflazione e prospettive globali
Oltre alle previsioni di crescita, l’FMI ha sollevato allarmi riguardo all’inflazione in Russia, prevedendo un brusco aumento al 9% per quest’anno. Questo dato è notevolmente più del doppio della media globale dell’inflazione, stimata al 4,2%. La banca centrale ha osservato che l’inflazione era già all’8,2% all’inizio di settembre, riflettendo pressioni sui prezzi persistenti che potrebbero influenzare il potere d’acquisto dei consumatori.
Tendenze economiche globali
Su scala più ampia, l’FMI ha anche modificato le sue previsioni di crescita globale, aumentando la stima per il 2025 al 3,2%, rispetto al 3% di luglio, mantenendo stabile la previsione per il 2026 al 3,1%. Questo contrasto tra le tendenze globali e le prospettive economiche russe sottolinea le sfide uniche che il paese deve affrontare.
Con l’evoluzione della situazione, le ripercussioni di queste previsioni economiche saranno monitorate attentamente sia in Russia che a livello internazionale. La divergenza tra le proiezioni dell’FMI e quelle delle autorità russe mette in evidenza l’incertezza che circonda il futuro economico della nazione, mentre essa naviga in complessi paesaggi geopolitici e pressioni interne.