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Garlasco, nuovi dubbi sull’alibi di Sempio: i messaggi della madre sotto indagine

andrea sempio madre

Nel mirino degli inquirenti l'attività telefonica di Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, nelle ore attorno all’omicidio di Chiara Poggi.

A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco continua a riservare colpi di scena. Gli inquirenti stanno riesaminando alcuni elementi rimasti finora in ombra, tra cui l’alibi di Andrea Sempio. Al centro dell’attenzione, ora, c’è l’attività telefonica della madre dell’indagato, Daniela Ferrari, registrata proprio nelle ore cruciali tra il 12 e il 13 agosto 2007.

Un flusso di messaggi e chiamate che potrebbe riaprire scenari e che solleva nuovi interrogativi su ciò che accadde davvero quella mattina nella villetta di via Pascoli.

L’interrogatorio della madre di Andrea Sempio e il malore

Durante l’interrogatorio, avvenuto lo scorso 28 aprile, Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, ha accusato un malore improvviso che ha costretto a interrompere temporaneamente l’audizione. Stando a quanto emerso, la donna ha mostrato segni evidenti di forte nervosismo e affaticamento, probabilmente causati dallo stress legato alla complessità dell’indagine e alle domande pressanti degli investigatori.

Daniela Ferrari avrebbe scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere e, quando i carabinieri hanno insistito menzionando il nome di Antonio, un ex vigile del fuoco, avrebbe accusato il malore.

Garlasco, alibi di Andrea Sempio in bilico? Emergono gli sms della madre

Gli inquirenti starebbero ora focalizzando l’attenzione su una fitta corrispondenza via SMS tra Daniela Ferrari e un conoscente, Antonio, ex vigile del fuoco in servizio a Vigevano. Come riportato da Il Messaggero, la sera del 12 agosto il cellulare della donna registrerebbe una sequenza ravvicinata di messaggi scambiati tra le 21:00 e le 22:00.

Il giorno seguente, 13 agosto, alle 8:47, vengono inviati altri due messaggi all’ex pompiere. Poco dopo, alle 9:09, mentre Ferrari si trova in viaggio verso Gambolò, in zona Molino, il suo telefono si aggancia alla cella locale e trasmette un terzo messaggio in direzione Vigevano. Da quel momento, il dispositivo risulta inattivo.

Tra le ipotesi ora al vaglio degli investigatori, vi è la possibilità che sia stata la donna a parcheggiare l’auto in Piazza Ducale. A rafforzare questa ipotesi, uno scontrino per la sosta che avrebbe riportato l’orario delle 10:18, che fu utilizzato nelle indagini iniziali per avvalorare l’alibi di Andrea Sempio.

Secondo quanto dichiarato dalla famiglia, il documento sarebbe stato ritrovato dal padre del giovane nei giorni successivi al delitto, durante la pulizia dell’auto, e conservato dalla madre per oltre un anno, prima di essere consegnato ai carabinieri nel 2008.

Nel frattempo, risulterebbe che la mattina del 13 agosto Andrea Sempio avrebbe contattato due amici tra le 9:58 e le 12:18, ma una perizia della difesa evidenzia che il suo cellulare era agganciato alle celle di Garlasco, non di Vigevano. Se confermato, questo metterebbe in dubbio il suo alibi.