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Genova, rimossa dai fondali una maxi rete fantasma di oltre una tonnellata

Milano, 11 nov. (askanews) – Una rete fantasma di oltre una tonnellata giaceva sui fondali davanti a Genova, impigliata nei resti di una vecchia piattaforma petrolifera. Oggi è stata finalmente rimossa, al termine di dieci giornate di immersioni e di uno dei recuperi più complessi mai eseguiti nel Mar Ligure.

L’operazione, coordinata dai subacquei del Centro Carabinieri di Genova con il supporto del WWF Italia, ha riportato in superficie 1.100 chili di reti abbandonate tra i 4 e i 45 metri di profondità.

Dentro, i resti di pesci e coralli intrappolati da anni.

La rete è stata issata a bordo in più sezioni e consegnata ad AMIU Genova per lo smaltimento, che avverrà secondo le procedure per i rifiuti marini: il materiale sarà destinato al recupero energetico.

Tiziana Merlino, dirigente transizione digitale ed ecologica Amiu: “Amiu sta lavorando su diversi progetti di economia circolare simili a quello di cui stiamo parlando. L’obiettivo è in una fase futura è di arrivare al recupero totale della materia oltre al recupero energetico che faremo in questo caso”.

L’iniziativa rientra nel progetto WWF Ghost Gear, finanziato dalla Fondazione Segre, che mira a mappare, recuperare e prevenire la dispersione delle reti da pesca nel Mediterraneo, promuovendo un’economia circolare delle reti dismesse.

Elettra Giampaoletti, Marine Officer, WWF italia: “Si stima che ogni anno, a livello globale, finiscano nei nostri mari tra le 500mila e un milione di tonnellate di attrezzi da pesca fantasma e che questi consistano soltanto nel dieci per cento dei rifiuti marini che vanno a inquinare il nostro ambiente”.

Nel solo Mar Mediterraneo, le reti fantasma rappresentano una delle minacce più gravi per la biodiversità. WWF invita cittadini e operatori del mare a segnalare la presenza di attrezzi dispersi tramite l’app WWF Ghost Net Zero, per continuare insieme a liberare i fondali.