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Gerusalemme Est, demolizioni e conflitto urbano a Silwan

Gerusalemme, 22 dic. (askanews) – A Gerusalemme Est, bulldozer israeliani hanno demolito un edificio residenziale di quattro piani nel quartiere di Silwan, a ridosso della Città Vecchia. La demolizione ha lasciato senza casa decine di palestinesi. L’edificio comprendeva una dozzina di appartamenti e ospitava circa 100 persone, tra cui donne, bambini e anziani. Secondo attivisti e organizzazioni per i diritti umani, si tratta della più grande demolizione avvenuta quest’anno nell’area.

Le autorità israeliane affermano che la struttura era priva di permesso edilizio e che l’intervento si basava su un ordine giudiziario risalente al 2014. Le ONG sottolineano invece le difficoltà sistemiche incontrate dai palestinesi di Gerusalemme Est nell’ottenere autorizzazioni a costruire.

Il caso si inserisce in un contesto più ampio di tensioni legate alla pianificazione urbana, alla proprietà della terra e allo status di Gerusalemme Est, uno dei nodi centrali del conflitto israelo-palestinese.

“Siamo arrivati e siamo rimasti sorpresi: ci hanno detto ‘uscite, uscite, dobbiamo demolire’ – afferma il fratello di un ex abitante del palazzo -. Abbiamo famiglie e beni nelle case. Non ci hanno permesso di portare via nulla: le abitazioni sono state demolite insieme ai mobili. Nessuno può accettare una cosa del genere, né esserne contento”.

“Siamo stati sorpresi all’alba, intorno alle 4.30 o alle 5. Sono arrivate ingenti forze, l’esercito e i mezzi blindati, con granate stordenti che hanno spaventato e colpito le persone. Nell’edificio c’erano bambini e persone malate, compreso mio fratello che ha il cancro. È molto doloroso”.