Il videomessaggio della premier Giorgia Meloni per la Festa dei Lavoratori arriva in anticipo. Pubblicato sui social, il video è un’appassionata dichiarazione di intenti: “Domani è la Festa dei Lavoratori e il Governo ha deciso di celebrarla con i fatti”.
Giorgia Meloni e il video per la Festa dei Lavoratori: tra promesse e polemiche
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice orgogliosa di quanto fatto, sottolineando i record raggiunti e i fondi destinati alla sicurezza sul lavoro, con 650 milioni di euro aggiunti a quelli già stanziati per migliorare le condizioni nei posti di lavoro. Quasi un segno di grande vittoria, se non fosse per le voci critiche che hanno subito preso di mira il video.
In quel momento, infatti, era in corso la conferenza stampa post-Cdm, un’occasione che molti avrebbero voluto sfruttare per fare domande dirette sulla situazione del Paese. Ma Giorgia Meloni ha scelto il video sui social invece. Piuttosto che rispondere ai giornalisti, ha preferito raccontare una realtà ideale, lontana dalle difficoltà quotidiane degli italiani. Fratoianni, leader di Avs, non ha perso tempo: “È propaganda. Invece di rispondere alle questioni reali, preferisce diffondere un messaggio ben confezionato sui social”.
Giorgia Meloni e il video della Festa dei Lavoratori: le reazioni delle opposizioni
Le critiche non si sono fatte attendere. Fratoianni ha accusato il governo di dipingere un Paese che non esiste, dove la precarietà e la difficoltà di arrivare a fine mese sembrano essere questioni secondarie. Aggiungendo che la destra continua a ignorare il problema del salario minimo, che non riconosce giusti diritti a chi lavora, e che non affronta le morti bianche. Non solo, ma la proposta di Giorgia Meloni di stanziare oltre un miliardo per la sicurezza sul lavoro è stata giudicata come un “annuncio roboante”. Per Fratoianni, mancano le azioni concrete.
Anche Angelo Bonelli, di Avs, ha commentato con numeri sconfortanti: “I salari reali sono più bassi dell’8% rispetto a quelli di tre anni fa”. Le parole di Mattarella sulle morti sul lavoro e il caporalato non sembrano aver scosso davvero il governo. Bonelli ha definito le misure di Meloni “inadeguate” e ha sottolineato l’urgente necessità di interventi concreti. Non sono mancate nemmeno le reazioni dei sindacati: Daniela Fumarola (Cisl) ha chiesto di aspettare l’incontro dell’8 maggio, sperando in un confronto vero. Ma Landini, segretario della Cgil, è stato chiaro: “Non è il momento degli annunci, ma dei fatti”. E la situazione, purtroppo, non è cambiata.