Milano, 25 giu. (askanews) – Joao Antonio Rego ha 24 anni, studia robotica e ingegneria elettronica in Mozambico e ha un sogno: rendere indipendenti le persone cieche e ipovedenti grazie alla tecnologia. Per questo ha sviluppato in autonomia nel suo studio degli occhiali smart, un progetto “Vision Hope” a cui lavora da qualche anno.
“Quest’ultima versione in particolare è una versione più completa, copre esattamente 120 gradi, ma ha anche altre caratteristiche speciali, è molto preciso in ambienti rumorosi, ha un filtro, una mappa, un sistema GPS, un sistema di monitoraggio del consumo di batteria, che dà un segnale all’utente, quindi è molto più comunicativo e reattivo”.
Gli occhiali ad esempio tramite vibrazioni e avvisi sonori avvertono gli utenti degli ostacoli, come Armando Ernesto Chau, che ha perso la vista 20 anni fa.
“Quando mi giro, mi dice che c’è un muro qui, accanto a me – spiega – Quando vado avanti, lo sento vicino a me e mi dice che sto andando bene, non ci sono ostacoli”.
Come lui in Mozambico ci sono quasi 3 milioni di persone che hanno problemi alla vista, che la tecnologia potrebbe aiutare.