L’Heidi di questo incontro è Stephanie Bethaz, una delle poche donne Guardaparco del Parco Nazionale del Gran Paradiso. “È difficile restare soli con i propri pensieri, specialmente di fronte a un problema” – afferma Stephanie in una recente intervista – “Eppure la solitudine in montagna può aiutare a riscoprirsi e a riconnettersi con quell’ambiente naturale che la società moderna sembra aver messo da parte.
Questa professione permette proprio di ristabilire questo legame ancestrale.”
Da bambina Stephanie sognava di diventare astronauta. Oggi è Guardaparco e ad accomunare queste due professioni – apparentemente distanti – sono i grandi spazi, il silenzio e la solitudine. La sua passione per la montagna è sempre stata presente, ma la scelta professionale è nata durante la tesi universitaria in biotecnologie, incentrata sul camoscio in collaborazione con il Parco nazionale del Gran Paradiso che l’ha conquistata con la bellezza della vita all’aria aperta, in netto contrasto con quella di “topo di laboratorio”.
Oggi Stephanie svolge la sua sorveglianza presso lo storico Casotto Mont Blanc in Val di Rhemes risalente alla fine dell’800: il lavoro si modella sulle stagioni, non esiste una routine fissa e la costante è la vita in alta quota al servizio del Parco.