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I Cani Lunari di Marilungo: pensiero magico e femminino liberato

Milano, 27 ott. (askanews) – Un rito performativo in cui il corpo danza la trance, l’estasi, la metamorfosi, aprendo le porte alla dimensione del mistero e del pensiero alternativo. Il performer e coreografo Francesco Marilungo ha presentato al Danae Festival di Milano il suo evocativo lavoro “Cani Lunari”, spettacolo che si colloca sulle soglie della Storia notturna.

“Cani Lunari – ha detto Marilungo ad askanews – è fondamentalmente un invito a recuperare in parte il pensiero magico come possibilità per poter in qualche modo scardinare il pensiero dominante e anche la modalità di conoscenza che oggi è l’essere umano, per aprirsi un po’ ad alternative e anche per recuperare la capacità dell’incanto, dell’immaginazione che oggi un po’ si è persa e anche per perdersi nel mistero. È un invito legato al pensiero magico a recuperare un rapporto diverso con la natura che non sia più legato a logiche capitalistiche di sfruttamento”.

Suono e corpi, il femminino e il sacro, una diversa ricerca di risposte: lo spettacolo andato in scena al Teatro Fontana vibra di tutte queste componenti e, nella sua postura rituale, diventa anche un atto fortemente politico. “C’è in Cani Lunari – ha aggiunto il coreografo – una riflessione anche sul corpo femminile, sul corpo della strega che è un corpo che vive sulla soglia che è portatore di una conoscenza altra, legata al pensiero magico, una prescenza molto antica che ha fatto sempre paura. Infatti il corpo della strega è stato un corpo da sempre considerato deviante che doveva essere controllato”.

Prima l’inquisizione, poi anche la scienza e la medicina si sono incaricate di reprimere questo corpo e lo spettacolo di Francesco Marilungo lo vuole rimettere al centro con tutta la sua potenza e libertà, “attraverso un rituale che si fa danza”.