Milano, 16 ott. (askanews) – “In fatti ostili” è il nuovo album di inediti dei Delta V, un disco impegnato che ha richiesto una lunga lavorazione dove la musica aiuta a dare enfasi a quello che in realtà si sta dicendo. “La parte politica di questo disco è fondamentale ed è fondamentale il fatto che ogni singola parola sia stata pesata e ogni singola parola abbia un significato non solo diretto ma un sottosignificato.
E’ la cosa bella che tutti i pezzi hanno un filo conduttore”.
L’album è stato anticipato dal singolo “Regole a Milano” che ne racconta con lucidità e disincanto le contraddizioni in una altalena si sentimenti tra odio e amore per la loro città. “È una città che però negli ultimi anni soprattutto è cambiata molto dopo il covid, è diventata ostile nel senso che si sono ridotti gli spazi di socialità e è diventato tutto complicato”.
Il brano parla soprattutto della Milano che non c’è più: quella della musica. “La musica è cultura, tutte le cose che noi citiamo nel nostro videoclip, quindi i ragazzi dei dischi, il club dove si suonava, si andava a sentire concerti, le sale prove, le sale di registrazione, non ci sono più e il problema però è anche non sono state sostituite”.
Di fronte alla solitudine e all’alienzione delle grandi città i Delta V propongono un approccio più umano. “Bisogna scardinare un po’ questa mentalità per cui ognuno per sé e quindi cercare di superare l’essere egoriferiti e guardare un po’ di più agli altri è quello che ci salva”.
Il modo di fare musica della band di Carlo Bertotti, Flavio Ferri e Marti indaga sulla paura del diverso che ha sostituito la fiducia, generando a tutti i livelli chiusura e diffidenza. I Delta V porteranno 30 anni di carriera nel loro tour live a partire da novembre.