Affascinante la storia del Castello di Sammezzano, vicino Leccio, a Firenze, abbandonato per vent’anni ed esempio di arte orientalista in Italia.
Costruito secondo alcuni nel IX secolo, nel 1605 diventa una villa con giardini, acquistata dal cavaliere Ferdinando Odoardo Ximenes d’Aragona, sottraendolo al Granduca di Toscana Ferdinando I. Nell’Ottocento, la villa è ristruttura in stile moresco ad opera del marchese ed erede Ferdinando Panciatichi Ximenes che si dedica ai lavori per quarant’anni, prediligendo il Taj Mahal per l’esterno e l’Alhambra di Granada per l’interno.
Il castello diventa un insieme di stanze colorate, con giochi di luce, colonne e stucchi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, tale sfarzo viene danneggiato dai nazisti: razzie del palazzo e del giardino sono fatali. Statue e fontane scompaiono. Degli imprenditori trasformano la villa in un hotel di lusso, chiuso poi nel 1990. Un gioiello d’arte italiana, non accessibile al pubblico, abbandonato, fatiscente, con l’esterno rovinato dagli agenti atmosferici, le finestre rotte e candelabri rubati.
Appartamenti lussuosi, l’albergo, una spa, campi da tennis e vari altri sport, tra cui il golf. Nel 2012 si fonda quindi il Comitato FXPA, associazione no profit che lo apre al pubblico.