Milano, 7 ago. (askanews) – Il Giappone sta investendo massicciamente in un nuovo tipo di pannello solare ultrasottile e flessibile, che spera possa aiutarlo a raggiungere gli obiettivi di energia rinnovabile, sfidando al contempo il predominio della Cina nel settore.
I pannelli flessibili in perovskite sono perfetti per il Giappone montuoso, con la sua carenza di terreni pianeggianti per i parchi solari tradizionali.
E un componente chiave dei pannelli è lo iodio, un elemento che il Giappone produce in quantità maggiore rispetto a qualsiasi altro Paese, fatta eccezione per il Cile.
“La caratteristica più importante delle celle solari a perovskite è la loro versatilità. Questo offre loro un’ampia gamma di applicazioni – ha spiegato Hiroshi Segawa, Professore presso l’Università di Tokyo – Ad esempio, Sekisui Chemical produce celle solari a perovskite leggere e flessibili in pellicola. Panasonic sta sviluppando pannelli solari a perovskite integrati in lastre di vetro.”
“Nella produzione di pannelli solari convenzionali, molte aziende hanno avuto difficoltà a reperire silicio altamente purificato. Tuttavia, per i pannelli solari in perovskite, componenti chiave come iodio, piombo e altri composti organici possono essere ottenuti con relativa facilità in Giappone. Il Giappone ha quindi un vantaggio nella produzione di queste celle solari.”
Grazie a materiali felissibili e sottilissimi le celle solari possono essere installati sulle vetrate di edifici e grattacieli.
Entro il 2040, il Giappone punta a installare pannelli solari a perovskite sufficienti a produrre 20 gigawatt di elettricità, una potenza equivalente a quella di 20 reattori nucleari aggiuntivi.