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Oltre tre quarti degli europei risiedono in aree urbane, ma la qualità della vita è tutt’altro che uniforme. Un gruppo di ricercatori ha elaborato un innovativo indice, il Healthy Urban Design Index (HUDI), per valutare il benessere in 917 città del continente. I risultati sono sorprendenti e rivelano un divario netto tra le città dell’Europa occidentale e quelle dell’Est.
Che cos’è il Healthy Urban Design Index
Il HUDI, sviluppato dall’Istituto di Salute Globale di Barcellona, utilizza una varietà di indicatori. Tra questi, l’accesso ai mezzi di trasporto pubblici sostenibili, la presenza di spazi verdi e l’esposizione all’inquinamento atmosferico. Questo strumento si basa su dati raccolti per uno studio che sarà pubblicato nel numero di questo mese della rivista The Lancet Planetary Health.
Un divario europeo
Le analisi hanno mostrato che le città dell’Europa occidentale, come Regno Unito, Spagna e Svezia, ottengono punteggi significativamente più alti rispetto a quelle dell’Est, come Romania e Bulgaria. Natalie Mueller, ricercatrice presso l’Istituto di Salute Globale, sottolinea il ruolo cruciale dei finanziamenti pubblici in questa disparità. “Le città con vincoli finanziari tendono a prioritizzare questioni sociali ed economiche più urgenti rispetto a investimenti per una progettazione urbana sostenibile,” afferma.
Cultura automobilistica e salute urbana
Mueller evidenzia anche differenze culturali persistenti. “Nelle città dell’Est, la cultura dell’auto è ancora predominante, con le automobili che fungono da simboli di status,” spiega. Questo porta a una progettazione urbana che privilegia il traffico veicolare, a scapito della qualità ambientale e della salute pubblica.
Le piccole città brillano
Le città più piccole, con una popolazione tra i 50.000 e i 200.000 abitanti, ottengono i punteggi più alti. Pamplona, in Spagna, spicca per l’uso dei proventi del famoso “Encierro” per investire in infrastrutture per la mobilità attiva. Madrid, con oltre 1,5 milioni di abitanti, si distingue per il suo impegno verso un sistema di trasporto pubblico pulito, pur avendo infranto le norme di qualità dell’aria fino al 2023.
L’impatto delle politiche urbane
Il consigliere comunale Borja Carabante ha dichiarato che Madrid è il primo capitale dell’UE ad avere un sistema di autobus completamente elettrico. “Abbiamo anche la più grande zona a basse emissioni d’Europa,” aggiunge. Progetti infrastrutturali ambiziosi sono in corso, come la riqualificazione del Madrid Río, che ha sotterrato una parte della circonvallazione per recuperare il fiume Manzanares.
Misure alla portata di tutti
Mueller suggerisce che ci sono molteplici misure a basso costo che le autorità locali possono adottare per migliorare il benessere urbano. Aprire strade per creare spazi per pedoni e ciclisti è fondamentale. “Esempi come le superblocchi di Barcellona o i quartieri a bassa densità di traffico a Londra dimostrano che è possibile,” afferma.
Una visione per il futuro
Le città europee possono trarre insegnamenti dall’esempio di Amsterdam, che ha trasformato la sua immagine da porto inquinato a modello di benessere urbano. Mueller avverte che per realizzare una vera transizione verso città più sane servono investimenti a lungo termine. “Le infrastrutture urbane più salutari richiedono investimenti sostenuti nel tempo,” conclude.
La domanda rimane
Le autorità locali devono affrontare la sfida di bilanciare investimenti a lungo termine con la pressione di risultati immediati. E mentre alcuni paesi europei si concentrano su spese per la difesa, altri cercano di rivedere le regole per aumentare i fondi pubblici per la costruzione di abitazioni. Riusciranno a trovare un equilibrio tra salute urbana e esigenze politiche?