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Il viaggio incredibile di un bambino per arrivare a scuola

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La straordinaria avventura di Martin, un ragazzo di nove anni, che affronta un viaggio di quasi 100 chilometri per andare a scuola.

Nel cuore del Trentino, un ragazzo di soli nove anni ha intrapreso un viaggio straordinario per raggiungere la sua scuola, affrontando quasi 100 chilometri ogni giorno. Martin, residente in un rifugio vicino al Lago di Garda, ha visto la sua routine scolastica stravolta a causa della chiusura della Strada provinciale 208, avvenuta a seguito di una frana.

La frana, che ha colpito la zona il 2 , ha bloccato il principale collegamento tra Avio e San Valentino, due piccoli comuni trentini. Prima dell’incidente, Martin e i suoi compagni di classe utilizzavano lo scuolabus per percorrere i 19 chilometri che separavano il loro rifugio dalla scuola, un viaggio di circa 30 minuti. Ora, invece, il giovane studente deve affrontare tragitti ben più lunghi e complessi.

Le sfide quotidiane di Martin

Da quando la strada è stata chiusa, Martin è costretto a percorrere 46 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno, per un totale di quasi 100 chilometri ogni giorno. La sua famiglia, composta dal padre Alessandro e dalla madre Florica, ha dovuto organizzarsi per accompagnarlo. Ogni mattina, il padre porta Martin fino a una fermata dove lo scuolabus lo riporta a casa, mentre il percorso di andata è completamente gestito dalla famiglia.

La situazione familiare

Alessandro racconta che spesso è necessario l’aiuto dei nonni per garantire che Martin possa arrivare a scuola. “Quando non riesco a portarlo io, è mio padre Giovanni a prendersi l’onere”, spiega. Questa situazione ha creato un notevole disagio per la famiglia, costretta a dividere le responsabilità quotidiane in base alla disponibilità di ciascun membro.

Il preside della scuola ha cercato di garantire a Martin la possibilità di seguire le lezioni da remoto, ma il materiale didattico non è arrivato in tempo, lasciando il bambino ansioso di rimanere in contatto con i suoi amici. Alla fine, la sua unica opzione è stata quella di tornare a scuola di persona, nonostante le difficoltà del trasporto.

Interventi delle autorità locali

Il sindaco di Avio, Ivano Fracchetti, è stato informato della situazione e ha contattato le autorità provinciali per cercare di ripristinare il servizio scolastico. “Siamo a conoscenza della difficoltà della famiglia di Martin e stiamo cercando di trovare una soluzione”, afferma Fracchetti. Ha anche proposto l’apertura temporanea della carreggiata durante le ore in cui Martin si reca a scuola, ma questa idea è stata respinta dal Servizio strade trentino, a causa della pericolosità della situazione.

Le prospettive future

Il sindaco rimane ottimista, affermando che, se le condizioni meteorologiche rimarranno favorevoli, i lavori di ripristino potrebbero concludersi prima del previsto. L’ordinanza di chiusura della strada è valida fino al 7 novembre, ma Fracchetti spera che possano essere effettuati progressi significativi già a ottobre.

Il caso di Martin ha acceso i riflettori su una questione più ampia riguardante i trasporti scolastici in zone montane, dove eventi naturali come frane possono avere un impatto devastante sulla vita quotidiana delle famiglie. Mentre la comunità attende risposte dalle autorità, la determinazione di Martin e il supporto della sua famiglia rappresentano un esempio di resilienza in un momento difficile.